We were born in the USA: una nazionale di calcio di qualità
Gli USA continuano a crescere nel mondo del calcio. Da Pulisic a McKennie ed altre stelle: una mina vagante per Qatar2022
Quando sentiamo la parola football cadiamo sempre nel solito tranello, pensando in modo immediato al calcio. In America non è così, gli USA hanno una tradizione differente dello sport. Ma se vi dicessimo che qualcosa è cambiato? Si, proprio così. Oltre ad avere una cassa di risonanza molto più alta per via di giocatori del calibro di Matuidi o Higuain o immagini di spicco come Beckham, stanno cambiando le fondamenta. Il calcio non solo si importa ma si esporta, nascono i talenti.
Dalle stelle alle stalle e viceversa
Il più grande risultato ottenuto in un Mondiale risale al 1930, la prima edizione. Un terzo posto meritato, dopo la sconfitta in semifinale contro l’Argentina. Una vittoria netta da entrambe le sudamericane, dove nasce il futbol e non è un errore di battitura. Dall’Inghilterra alla sublimazione in Sudamerica, lasciando da parte il mondo del nord.
Ora il vento è cambiato, il calcio si pratica ed il pallone entra nelle case dell’USA. Il soccer dal 2013 ha spiccato il volo e sta diventando lo sport più popolare. La percentuale è in netta crescita. Ma veniamo al rettangolo di gioco. Una notizia molto curiosa ha interessato la Juventus, la maglia di Bonucci è la più venduta in South Dakota.
I talenti “born” in Usa
Gregg Berhalter ha tantissimo materiale a disposizione. Molte individualità, ma ben spalmate in tanti reparti. Partendo dalla difesa i terzini hanno spinta e qualità: Reynolds e Dest, due destri che però potrebbero anche giocare insieme. Il primo è molto vicino alla Juventus, mentre il secondo è in forza al Barcellona e le sue doti sono elevata.
Il centrocampo vanta tre nomi di spicco. McKennie sta impressionando con la Vecchia Signora e ora Pirlo sembra proprio impossibilitato a toglierlo dal campo. Pulisic è la stella per eccellenza che però sta pagando il passaggio al Chelsea, rispetto alle grandi prestazioni con il Borussia Dortmund. Trasferendoci proprio nella casa giallonera, sta emergendo il classe 2003 Reyna, in gol sia in Bundesliga sia in Champions League.
Un altro talento da “sgrezzare” è Adams, in forza al Lipsia. Meno conosciuto, ma con grandi margini di crescita. Non può mancare il bomber e Weah rispecchia totalmente le caratteristiche dell’attaccante moderno. Al Lilla ha la sua vetrina e non lo sta sprecando. Tutti giovani e impazienti. Attenzione agli USA perché in Qatar potrebbero diventare Star.
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