10 Luglio 2016 - 12:05

USA, è allarme: rischio maree nere

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Negli USA un forte problema ambientale si potrebbe verificare. Più di 2400 bulloni delle piattaforme petrolifere stanno recando problemi, ecco perché

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Il problema “ambiente” in questo ultimo periodo sembra esser stato il pane quotidiano dei media e dell’attenzione della popolazione mondiale, ed ora anche gli Usa sono rientrati in questo circolo vizioso.

Infatti è allarme, nel Golfo del Messico ma anche al largo della California e in Alaska. Secondo gli esperti del Ministero degli Interni statunitense, i grandi bulloni che ancorano le piattaforme petrolifere ai fondali stanno gradatamente cedendo.

Il timore è quello di un nuovo disastro ambientale che potrebbe essere equiparato come gravità, con quello del 2010 quando un’esplosione sulla piattaforma Deepwater Horizon provocò il più grande fuoriuscita di greggio nella storia degli Usa, e che mise KO gli ecosistemi di Mississippi e Louisiana costringendo alle corde e a maxi-risarcimenti il colosso del petrolio BP.

L’inchiesta nasce quando nel 2013  un fornitore di GE ha richiamato in tutto il mondo un tipo di bullone difettoso in uno dei suoi “blow-out preventer”, il meccanismo che entra in azione in caso di emergenza e che, nel caso di Deepwater, non aveva funzionato a dovere. I bulloni, correvano il rischio di “saltare” determinando il rischio di una fuoriuscita di petrolio. Non si tratta di un problema limitato a GE, ha scoperto poi l’agenzia federale; ma interessa le due maggiori aziende rivali che producono i blow-out preventer e i bulloni usati altre parti delle trivelle sottomarine.

Per fortuna fino ad oggi sembra essere andato tutto bene e perdite di petrolio non sembrano essersi registrate. Tuttavia, secondo il ministero, si tratta di un problema sistematico che riguarda ben 2400 piattaforme nel Goldo del Messico, 23 in California e una al largo dell’Alaska.

A quanto pare questo 2016 sembra esser l’anno delle “questioni ambientali“. Basti pensare alle condizioni della Cina, la quale è avvolta da un inquinamento da smog, alla questione delle “trivelle” che ha interessato l’Italia il 17 Aprile, al forte aumento delle temperature. Insomma l’ambiente viene sempre attaccato dagli uomini e viene poco rispettato.

Si spera quindi in una soluzione tempestiva per quando riguarda il problema “bulloni” che ad oggi sta interessando gli Usa, in modo da evitare un ulteriore disastro ambientale senza compromettere ancora una volta l’ecosistema del nostro pianeta.

Qui le immagini del disastro ambientale del 2010

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