19 Maggio 2021 - 11:42

Vacanze, il Governo punta a salvarle grazie ai vaccini e all’immunizzazione

Figliuolo vaccini

Il Governo punta a ritardare i richiami del vaccino mentre il Commissario Figliuolo vuole che le vacanze vengano programmate in base all’immunizzazione. Uno studio su Nature dice che così il vaccino è ancora più efficace

il Commissario Straordinario all’emergenza, Generale Figliuolo, non vuole voli pindarici per i vaccini. E soprattutto non li vuole per somministrare le seconde dosi durante le vacanze nei luoghi di villeggiatura. È molto eloquente in merito: “Niente vaccini in vacanza. Bisogna organizzare le ferie in base all’appuntamento per la seconda dose“. A proporre l’idea erano state le Regioni, preoccupate che l’appuntamento con il richiamo possa impedire a molti di andare in vacanza o ridurre i giorni a disposizione.

Ma il Governo sta cercando di trovare un compromesso per salvare le vacanze degli italiani e sembra esserci riuscito. Si può posticipare la data del richiamo. A tal proposito, interviene lo stesso Figliuolo. “Oggi sappiamo che il vaccino Astrazeneca si può fare dalle 4 alle 12 settimane tra prima e seconda dose; con i vaccini a Rna ci sono 42 giorni“. E il generale cita novità in merito, citando degli studi appena pubblicati. “Ci sono studi recenti che dicono addirittura che dopo 90 giorni c’è il meglio della performance. Chiaramente ce lo dovranno dire gli scienziati, io dico solo quello che ho letto su questi studi“. Insomma, l’ipotesi è quella di posticipare la seconda dose a circa 3 mesi dalla prima.

Figliuolo: “la soluzione c’è già”

La soluzione c’è già. Basta essere molto aderenti a quelle che sono le necessità dei cittadini. Io credo che in un hub vaccinale come questo uno viene e chiede di spostare la seconda dose di una o di due settimane e ritengo che questa sia la soluzione migliore” spiega il generale. E per “necessità”, si riferisce alle tanto agognate vacanze estive. Precisa però che rimane aperto ad eventuali proposte presentate dalle Regioni.

In realtà noi paghiamo un altro scotto: il ritardo digitale. Se il nostro Paese fosse digitalizzato come altri grandi paesi europei, a quest’ora avremmo una banca dati vaccinale. E questo permetterebbe a tutti di prentare molto più agevolmente le prenotazioni, da qualunque luogo e per qualunque luogo. Al momento, sei Regioni hanno adottato la piattaforma di Poste mentre tutte le altre hanno fatto ciascuna a modo proprio. Purtroppo, così facendo, i vari sistemi non sono integrati fra loro. Non comunicano.

A far sponda al Governo e al generale figliuolo c’è il Sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, che rimarca l’importanza strategica di dilazionare i tempi dei richiami. “La seconda dose può essere posticipata e questa è un’opportunità, ciò significa che in caso di vacanza può essere fatta nei tempi giusti prima della partenza o al ritorno. Questa è la cosa più di buon senso“.

Posticipare la seconda dose triplica gli anticorpi

Il Presidente di AIFA Giorgio Palù, che è anche membro del Cts, durante la sua audizione alla commissione sanità in Senato ha spiegato i benefici del posticipare la seconda dose. “Per i vaccini è molto importante la risposta cellulo-mediata” ha spiegato Palù in Senato. “E questo è così vero che sulla rivista Nature è uscito un lavoro che dimostra come ritardando di 90 giorni la seconda dose con un vaccino a mRna la risposta che si ottiene è ancora più forte. La seconda dose può essere posticipata di alcune settimane“. Ed è per questo che i tecnici del Ministero della Salute starebbero lavorando per posticipare la seconda dose per salvare le vacanze.

Al momento però, questa ipotesi divide ancora la comunità scientifica, nonostante Nature sia ampiamente considerata una rivista assai prestigiosa. C’è anche un altro dato che preoccupa gli esperti: ben 4 milioni di italiani non hanno fatto il vaccino nonostante fossero nelle fasce di età previste. Di questi, 3 milioni sono sessantenni e gli altri sono settantenni. Molti hanno rifiutato Astrazeneca dopo i casi mediatici montati ad arte sui casi di eventi avversi particolarmente gravi, come le trombosi e i decessi. Ma moltio altri sono semplicemente irraggiungibili: parliamo di persone che non sanno come prenotarsi, che non hanno assistenza e che non possono recarsi fisicamente all’hub vaccinale. Per loro sono alo studio due ipotesi: o una special e task force che vada casa per casa o far somministrare i vaccini al medico di famiglia. In ogni caso è un paradosso, dato che ormai possono prenotarsi anche gli over 40.

Intanto, si stima che 1 italiano su 2 andrà in vacanza e che quasi il 90% sceglierà l’Italia quest’anno, a causa della pandemia e delle ristrettezze economiche.