Vasco Rossi: ecco la sua lettera da “sopravvissuto” a 4 decenni
“Vivere” è il titolo del nuovo numero di Vanity Fair che vede come direttore Cesare Cremonini. Chi meglio di Vasco Rossi poteva parlare di sopravvivenza?
Cesare Cremonini ha avuto la possibilità di dirigere il nuovo numero di Vanity Fair e ha deciso di intitolarlo “Vivere“. Questo termine non vi ricorda qualcosa, una canzone magari? Ebbene sì, si tratta di uno dei più celebri brani di Vasco Rossi e, per l’occasione Cremonini ha deciso di chiedere, attraverso una e-mail, al Blasco di scrivere una lettera sulla “sopravvivenza”. Dopotutto, come ha scritto Cesare, “non riesco a pensare a questo numero, alla capacità degli uomini di vivere anche quando… sono morti dentro, senza passare prima da te.”
Io sono un supervissuto…!
Nella lettera aperta sul suo concetto di sopravvivenza, Vasco Rossi è partito dalle origini: Punto Radio, fondata a Zocca, una delle prime radio “libere”. “Sono sopravvissuto alla «noia». Vivendo a Zocca sapevo che da lì bisognava partire perché se sei in pensione ci stai benissimo, ma a 20 anni non c’è niente da fare“.
“Sono sopravvissuto agli anni ’70“. In quel periodo Vasco Rossi ha iniziato a scrivere le sue prime canzoni, da “La nostra relazione“, “Fegato, fegato spappolato“, “Non siamo mica gli americani” all’iconica “Albachiara“, considerata la canzone più bella degli ultimi 40 anni. La sua linea artistica ha due anime contrapposte: o sono ballad struggenti o chitarre elettriche che, come definisce lui stesso “innervosiscono”.
“Sono poi sopravvissuto agli anni ’80. Sono sopravvissuto alla droga e agli eccessi di quegli anni. Ne ho combinate di cazzate, ma le ho anche pagate tutte.” – racconta Vasco Rossi. In quegli anni sono arrivate canzoni come “Colpa d’Alfredo“, “Ogni volta“, “Vita spericolata” e “Bollicine“. “La musica è sempre stata tutto per me, vivere e… sopravvivere“.
“Sono sopravvissuto agli anni ’90“. Nella lettera Vasco racconta che una delle scelte più “trasgressive” che lui abbia mai fatto è avere un figlio. In quegli anni, all’apice della sua carriera, mentre vedeva gli stadi stracolmi di gente che era lì per lui, ha scelto di costruire, in parallelo, una famiglia… la sua famiglia. “Tutto merito di Laura“, svela la rockstar.
“Poi sono sopravvissuto al 2000! Al «millennium bug» con una canzone a cui sono molto affezionato: La fine del millennio. Quando gli amici hanno cominciato a morire intorno, Lolli, Massimo, Marietto… E sono andato in depressione. Ecco, sono sopravvissuto anche a quella depressione lì.” Nel 2011, quando tutti lo davano per “spacciato”, è sopravvissuto ancora una volta, anche se, a ‘sto giro, è stata davvero dura. È sopravvissuto a tre malattie mortali ed è andato in coma per tre/quattro volte, ma non ha mai mollato ed è sopravvissuto anche a questo.
“Sono riuscito ad arrivare fino a qui, fino al 2020, quando è scoppiata questa catastrofe mondiale che si chiama Covid. Questo Covid del c***o. Ecco, io penso che sopravvivrò anche a questo…“. Dopo quella bellissima lettera aperta, Vasco Rossi ha svelato che il primo gennaio 2021, per inaugurare il nuovo anno, (speriamo porti bene) pubblicherà un nuovo singolo e sarà… una canzone d’amore.
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