Zante: un angolo di paradiso
Zante: aZONzo questa settimana vi porta tra le indimenticabili coste dell’isola greca Zante, che tanto affascinò viaggiatori e poeti
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Zante non è solo un’isola della Grecia dal mare cristallino e i paesaggi incontaminati.
Zante è un piccolo angolo di paradiso ritagliato nei ricordi dei viaggiatori più romantici.
A pochi passi dalle coste del Peloponneso, la piccola isola si erge dai caleidoscopici colori del Mar Ionio mostrandosi all’orizzonte con il suo profilo montuoso. Un’isola in cui i colori delle montagne e i colori del mare si fondono fino a diventare parte integrante della cultura e della tradizione del luogo.
Non è un caso, infatti, che la radiosa bellezza dell’isola contaminò a tal punto l’animo dei visitatori più sognanti, da ispirare uno dei sonetti più celebri della cultura italiana: A Zacinto di Ugo Foscolo. Tutti noi abbiamo studiato questi versi a scuola, chi svogliatamente, chi mostrando più immaginazione, chi senza capire nulla. Eppure, nonostante gli sfocati ricordi del Liceo, chiunque visitando l’isola, non può non ricordare quei bellissimi versi che tanto ne cantarono la bellezza.
Quanto è cambiata ora Zante e cosa la rende una delle mete più ambite del Mar Ionio?
L’isola della Grecia, nonostante il periodo difficile che ha dovuto attraversare negli ultimi anni, ha affidato la propria sopravvivenza alla sua ingenua bellezza e ricchezza dei luoghi. Sono molti, infatti, i ritagli di natura che si palesano agli occhi dei viaggiatori in tutta la loro purezza.
Nella zona a sud-ovest dell’isola si trova il Parco nazionale marino di Zante, famoso per essere la culla delle bellissime tartarughe Caretta Caretta, specie in via di estinzione e divenuta protetta, a causa del turismo sfrenato che ha comportato un incremento dell’inquinamento delle acque. Durante il soggiorno nell’isola, i più fortunati hanno potuto godere dello straordinario evento della nascita delle piccole tartarughe e il coraggioso viaggio per raggiungere la proprio vita in acqua.
Luogo altrettanto mistico e affascinante di Zante è la celebre Navagio (Navaghio) altrimenti nota come la Baia del relitto. A rendere celebre la spiaggia è la presenza del relitto MV Panagiotis, nave di contrabbandieri arenata nel 1980 sul letto di ciottoli bianchi della baia. Mettendo piede a terra, sulla distesa di sassolini bianchi che ricordano i confetti dell’infanzia, gli occhi del viaggiatore non sanno dove posarsi: il mare di un colore fiabesco, azzurro come nient’altro al mondo, brilla sotto il sole cocente ellenico e culla una nave abbandonata dall’ormai splendente color ruggine. Ci si allontana dalla spiaggia con la sensazione di aver solo sognato.
Spostandoci di poco dalla Baia del relitto, le sfumature di blu del mare indicano la vicinanza alle Grotte di Keri, conche altrettanto famose che reggono il confronto con la grotta azzurra di Capri, raggiungibili solo tramite escursioni private. Il pregio infatti del turismo nell’isola di Zante, è l’idea che sia abitanti che visitatori siano solo ospiti di una terra preziosa.
Ultima, ma non meno importante, è la celebre spiaggia di Agios Ostis (Aghios Ostis), raggiungibile dalle coste dell’isola tramite un pittoresco ponteggio in legno che si erge quasi per scherzo dalle acque del mare. Ad accogliere i visitatori di questa piccola isoletta, drappi bianchi appesi all’ingresso della spiaggia.
A fare da cornice a questi luoghi meravigliosi, gli abitanti che in puro stile greco sono divisi tra la spensieratezza dei popoli di mare e la durezza dei popoli di montagna. Avvolgendoci con le proprie tradizioni e i propri colori, è impossibile scrollarsi definitivamente di dosso il ricordo di Zante che, seppur da lontano, continuiamo a osservare dalla nave fino a quando l’orizzonte non avrà sommerso anche il più piccolo frammento di costa.
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