24 Aprile 2015 - 13:20

Ibernazione per bambina in attesa della “cura”

ibernazione

Una bimba di due anni gravemente malata è stata sottoposta alla pratica della ibernazione con la speranza che in futuro con i progressi in campo medico possa ricevere le cure più idonee

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La pratica di farsi ibernare, nonostante gli alti costi (che possono arrivare anche a circa 185.000 euro) si sta gradualmente diffondendo. Un caso recente ha toccato una bimba di due anni gravemente malata di tumore al cervello. Aveva solo pochi mesi di vita, vista l’inefficacia delle attuali cure disponibili in campo medico.

I genitori di Matheryn Naovaratpong, bimba tailandese, le hanno provate tutte per migliorare la salute della piccola, con cure aggressive, oltre 12 interventi e decine di cicli di radio e chemioterapia. Purtroppo ciò non è servito a guarirla: la malattia era arrivata a coprire l’80% dell’emisfero sinistro del cervello.

Matheryn Naovaratpong

Matheryn, la bimba ibernata

La scelta della crioconservazione si era rivelata l’unica possibilità per poter sperare in una sua guarigione un domani, grazie ai progressi che si otterranno in medicina. Proprio perché attualmente non esistono cure per la malattia della piccola, i genitori hanno accettato la scommessa dell’ibernazione.

Prima di ibernarla, come da prassi hanno aspettato la sua morte legale, avvenuta l’8 gennaio 2015 a Bangkok. Ora Matheryn è in uno stato di conservazione criogenica. La pratica dell’ibernazione è però davvero una scommessa, perché attualmente non ci sono dati sulla possibilità di riportare in vita i corpi ibernati.

La bambina è al momento la paziente più giovane ad essere stata sottoposta a questa pratica. Prima di lei il paziente più giovane era una ragazza ventunenne.

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