9 Gennaio 2018 - 11:39

Lista +Europa: ambizioni e innovazioni del progetto nelle parole di Antonio Santoro

Lista +Europa, analisi del nuovo progetto sostenuto da Emma Bonino. La nostra intervista al responsabile di Salerno Antonio Santoro

In vista delle prossime elezioni politiche – che si terranno il 4 marzo 2018 – si sono avviate le grandi manovre per la campagna elettorale da parte di tutti i gruppi presenti.

Uno degli esperimenti politico/elettorali più interessanti – e innovativo allo stesso tempo – è senza dubbio quello della Lista +Europa che, dopo la polemica sorta per la presentazione del nuovo contenitore, è riuscita a costruire un asse con il Centro Democratico per la tornata dei prossimi mesi.

Ad illustrarci questa nuova piattaforma è il responsabile di Salerno e Provincia Antonio Santoro, noto per il suo impegno universitario e territoriale, che ci ha fornito spunti per un’analisi più approfondita su ciò che si intende fare prima e dopo le elezioni politiche 2018.

  • La Lista +Europa è un percorso che nasce da un’esperienza più ampia, quella radicale, e attorno alla figura di Emma Bonino. Qual è stata la necessità di ideare un tale progetto?

In realtà Più Europa (o +Europa) nasce da una convergenza tra il movimento Forza Europa e i Radicali italiani, battezzato e sostenuto da Emma Bonino. Il progetto nasce per garantire anche nel nostro Paese l’affermazione di una forza e di un programma europeista, che riesca a superare la miopia, il sovranismo e il populismo imperante nella scena politica italiana.

La Lista +Europa intende rilanciare l’idea e l’azione di un’Unione europea forte e giusta, che possa garantire eguali regole, opportunità e benessere a tutti i cittadini.

  • Dopo la situazione di impasse sulle firme per concorrere alle elezioni politiche 2018, si è creata una nuova base per il confronto elettorale con Centro democratico di Bruno Tabacci. La scelta, alquanto insolita ponendo nello stesso contenitore due gruppi storicamente agli antipodi, quanto può essere considerata un’opportunità e quanto un reale percorso futuro?

La convergenza di Tabacci ha permesso di superare uno scoglio per la partecipazione elettorale ai limiti dell’anticostituzionale. Il punto non sono né i democristiani né i radicali, ma la condivisione di una visione europeista, dell’esigenza della riduzione del debito pubblico e degli sprechi, del potenziamento dell’innovazione e della ricerca, nonché di un’attenzione particolare al tema della formazione e del lavoro.

  • La nuova legge elettorale rende strategiche le candidature nei collegi uninominali. Come pensate di cogliere questa sfida in Campania?

È presto per delineare un quadro chiaro. Molto dipenderà dal possibile apparentamento con il Pd. In ogni caso, la legge elettorale prevede un apparentamento più tecnico che politico, pertanto nulla ci vieta di continuare a esporre le nostre idee e il nostro programma. Stiamo lavorando a punti specifici per la Campania e il Mezzogiorno. Solo se avviciniamo i nostri territori all’Europa potremmo competere a livello globale e permettere ai giovani meridionali di poter scegliere se realizzarsi a Napoli o a Salerno, piuttosto che essere costretti a emigrare a Milano, Berlino o Amsterdam.

  • La citata questione delle firme, e la conseguente decisione di accettare l’invito di Tabacci, ha raffreddato i rapporti con il Pd. Come vi porrete nei confronti dei democratici nazionali, campani e salernitani?

Siamo aperti a chi intende realizzare ciò che riteniamo giusto per il nostro Paese e per il nostro territorio. Ripeto: attendiamo che i vertici scelgano se apparentarci o meno con il Pd, ma nei contenuti la nostra sfida rimane la stessa.

  • Cosa ti ha spinto ad aderire al progetto +Europa e quali prospettive ha lo stesso a Salerno e in Campania?

Ho sempre creduto nella centralità dell’Europa per la nostra società e per le nostre singole vite. La traccia che scelsi all’esame di maturità fu quella sulle ragioni storiche dell’Europa. La costituzione degli Stati Uniti d’Europa è un percorso imprescindibile per custodire e rafforzare i valori europei e le grandi conquiste dell’ultimo secolo.

A Salerno e in Campania, la Lista +Europa intende essere il riferimento per tutti colori che condividono questa visione e che intendono riflettere seriamente sullo sviluppo del nostro territorio e su alcuni temi per noi centrali quali la carenza di lavoro qualificato, l’emorragia di capitale umano, la scarsa attitudine imprenditoriale, l’inadeguatezza dei servizi pubblici, il controllo della spesa negli enti locali, l’innovazione delle politiche di welfare e l’internazionalizzazione dei flussi turistici.

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