Il Cile, prima tappa in Campania “una regione ricca di cuore”
Sono molto contrario a preconcetti e visioni negative su questa regione perché è ricca di cuore e vitalità, ha dichiarato Il Cile ai nostri microfoni durante la sua prima tappa in Campania
[ads1]
Prima tappa in Campania per Il Cile, presso il locale Le lune di Pompei. Grande affluenza e un entusiasmo che aveva “poco da invidiare a quello delle persone presenti durante le aperture fatte ai concerti di Ligabue negli stadi – ha esclamato soddisfatto Lorenzo.
Un repertorio cantautorale dai testi mai banali, che Il Cile riesce a raccontare con grande forza espressiva sul palco, piccolo o grande che sia.
Dai brani di Siamo morti a vent’anni, alle canzoni di In Cile veritas, fino all’ultimissima richiesta del pubblico che ha portato all’esecuzione di Un’altra aurora – questa la scaletta che ha coinvolto i fan campani.
Fan che durante il concerto hanno anche intonato il ritornello cantato dall’artista nella recente collaborazione con J-Ax in Maria Salvador.
Ai microfoni di ZON ha commentato così la sua prima esibizione dal vivo in Campania:
Ho ricevuto una calorosa accoglienza, anche perché conosco bene la Campania, avendola frequentata per motivi personali e lavorativi. Sono molto contrario a preconcetti e visioni negative su questa regione perché è ricca di cuore e vitalità. È stata una bellissima esperienza che spero di ripetere al più presto.
Buona musica e divertimento, questi gli elementi che hanno fatto da cornice alla componente emozionale del live, che è esplosa nota dopo nota con una naturalezza disarmante.
Sensazioni che vanno oltre la semplice orecchiabilità dei componimenti, riportando alla mente ricordi che credevamo obliati e scavando nel fondo più intimo di quei sentimenti che spesso implodiamo pericolosamente.
I suoi testi raccontano piccole morti quotidiane fatte di amori finiti, di delusioni subite, di crisi da superare. Ma sono cadute momentanee, da cui ci si rialza con rinvigorito coraggio e con l’anima pronta ad affrontare nuove sfide.
Il Cile ha infatti concluso così la breve intervista post-concerto:
Si muore e si rinasce grazie a un naturale andamento dell’anima umana, è così dai tempi della Fenice che risorge dalle ceneri; è un motore che accende un ciclo vitale. Credo che il dolore serve per purificarsi per poi rinascere in una forma differente e con un’armatura più forte.
[ads2]
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO