Un tatuaggio per coprire le cicatrici del cancro
Le chiamano “le sopravvissute”, le donne che scelgono un tatuaggio sul seno per coprire i segni di una malattia. Pensate sia più carino di un paio di tette?
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Un tatuaggio parla di te, racconta una tua passione o un tuo dolore. Cambia per sempre, o quasi, la tua pelle, e chi ha subito una mastectomia sa cosa vuol dire non vedersi più uguale a prima e dover accettare l’idea, inizialmente barbara, che qualcosa nel corpo è mutato per forza.
Bisogna chiederlo alle donne che hanno sconfitto una malattia terribile, come il tumore alla mammella, che nonostante la chemioterapia sia terminata, spesso ci si trova a dover fare i conti, giorno dopo giorno, con i segni psicologici e le cicatrici più evidenti del dolore che quel male ha lasciato. E non si è in pace.
Migliaia di donne americane hanno chiesto aiuto ad appositi tatuatori. Hanno infatti deciso di evitare di ricorrere a bisturi e mastoplastiche additive per concentrarsi sulla possibilità di tramutare il proprio petto in un opera d’arte del tutto personale, priva di seno, ma resa sensuale dai particolari ricami incisi indelebilmente sulla pelle, da un tatuaggio.
David Allen, uno degli specialisti nella realizzazione dei tatuaggi artistici, afferma che con questa pratica «una donna acquisisce nuovamente una certa sicurezza in sé trasformando la negatività di un’operazione delicata come la mastectomia, dopo un tumore al seno, nella bellezza di sentirsi ancora amate e apprezzate».
E i disegni che scelgono queste donne che si riprendono la vita sono molteplici: si va dai fiori, ai soli, ai bustini da guerriera, fino ai ricami orientali.
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