5 Agosto 2015 - 17:33

Cda Rai, tra lottizzazioni e spartizioni politiche

Cda Rai

Eletti, ieri, i sette consiglieri del nuovo Cda Rai. Polemica tra renziani e minoranza dem, il M5S ottiene la nomina di Ferrero, ma rimane critico. Spunta il nome di Monica Maggioni per la Presidenza

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Cda Rai – “Renderemo la Rai indipendente” dichiarava il premier Matteo Renzi soltanto pochi mesi fa, a  marzo 2015.  Smentisce clamorosamente queste parole la nomina, da parte della Commissione Vigilanza Rai, del nuovo Cda dell’azienda di Viale Mazzini.

Pare che si stia inaugurando una “nuova” stagione di lottizzazione in cui i partiti non fanno altro che nominare persone che gravitano intorno alla loro orbita e che, con ogni probabilità, saranno portati a rispondere a precisi interessi di parte. Le opposizioni lamentano la riproposizione della logica spartitoria e della classica lottizzazione dei partiti, una mossa legata alla convinzione secondo la quale il controllo della tv pubblica sia garanzia del consenso e della vittoria elettorale.

Ma veniamo ai nomi e ai profili dei sette consiglieri eletti.  Il Partito Democratico ha eletto Guelfo Guelfi (presidente del Teatro Puccini e spin doctor della campagna comunicativa di Matteo Renzi), Rita Borioni (storica dell’arte), Franco Siddi (ex segretario Fnsi). La minoranza dem ha lanciato l’ennesima provocazione votando a favore dell’antirenziano Ferruccio De Bortoli (ex direttore del Corriere della Sera).  Anche per i dissidenti dem i nomi proposti dal partito “sono pura e semplice lottizzazione”. Per il centrodestra due i membri nel Consiglio di Amministrazione: Arturo Diaconale (direttore del giornale L’Opinione delle libertà e presidente del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga) e Giancarlo Mazzuca (direttore de Il Giorno ed ex direttore del Resto del Carlino).

Il M5S e Sel convergono su Carlo Freccero (ex direttore di Rai 2 e Rai 4). Pungenti, a tal proposito, le parole di Roberto Fico (Presidente Commissione Vigilanza Rai): “L’unica persona indipendente e competente tra i consiglieri Rai è Carlo Freccero. Nessun filo ha legato e legherà mai Freccero al M5S, lo voglio ribadire. Abbiamo scelto il meglio per la tv pubblica e per i cittadini. Il nostro unico auspicio è che Carlo Freccero, coerentemente con la sua storia, lavori fino all’ultimo per un servizio pubblico che faccia dello sviluppo del senso critico la sua missione principale”.

A distanza di un giorno dalle nomine Rai emergono i primi nodi problematici. Come ha segnalato L’Unità di oggi, la legge 114/2014 ha introdotto nuove norme in materia di “incarichi dirigenziali a soggetti in quiescenza”,  vieterebbe ad un lavoratore in pensione di assumere incarichi nelle società controllate dallo Stato, condizione in cui si trova la Rai. Tutto questo per assicurare il ricambio ed il ringiovanimento del personale pubblico. A rischio quattro consiglieri su sette: Freccero, Guelfi, Diaconale e Mazzucca.

Una possibile via d’uscita è fornita da una norma della legge Madia, approvata ieri, che stabilisce la legittimità nell’assunzione dell’incarico solo nel caso in cui avvenga gratuitamente e per un anno. Deciso il commento di Freccero: “Sono pronto al sacrificio, anche frustato oltre che gratis. Insomma lavorerò gratuitamente e in più a qualunque condizione, nello spirito del Movimento 5 Stelle e dei compagni di antica memoria  con il gusto di fare un dispiacere alla Madia e al premier“.

Intanto spunta un nuovo nome per la presidenza della Rai: si tratta di Monica Maggioni, la direttrice di RaiNews24. La proposta di convergere su Monica Moggioni sarebbe stata fatta dal Pd a Forza Italia e il nome, a quanto pare, sarebbe gradito a Berlusconi.

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