Crisi di governo: c’è bisogno di passare per un mandato esplorativo?
Renzi pone il veto su Conte, il M5S su IV. È la guerra di tutti contro tutti. Per uscire da questa impasse sembra necessario un mandato esplorativo: ma cos’è?
Non c’è pace per il nostro governo, oggi venerdì 29 Gennaio inizierà il secondo giro di consultazioni dove saliranno al Colle il centrodestra – Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega – e il Movimento 5 Stelle. Ieri una giornata di fuoco dove le dichiarazioni di Renzi hanno lasciato di nuovo il Paese con il fiato sospeso. Da una parte Renzi sembra aver posto il veto sulla figura politica di Conte ma dall’altra sembra voler riavvicinarsi al governo di maggioranza. Il verbo sembrare è divenuto l’emblema di questo primo mese del 2021: nulla è come appare. Ogni dichiarazione viene smentita, sbugiardata o contradetta nel giro di poche ore. Quindi saremo cauti ora nell’affermare che Renzi ha chiesto a Mattarella di passare prima per un mandato esplorativo da delegare al presidente della Camera Roberto Fico.
Cos’è un mandato esplorativo
Il mandato esplorativo non è normato da alcuna legge o regolamento. È un incarico informale – nonostante venga diramato dalla più alta carica dello Stato – affidato ad una personalità (di solito, il presidente di una Camera), affinché faccia un nuovo giro di consultazioni per approfondire una possibilità o valutarne di nuove in modo da sbrogliare un poco la matassa prima che tutto torni nelle mani del presidente della Repubblica cui tocca la decisione finale.
Dunque un Marco Polo dei nostri tempi pronto ad attraversare i sentieri intrepidi e pieni di insidie che il nostro parlamento ha saputo tramare. Quello del mandato esplorativo sembrerebbe una soluzione che potrebbe accontentare un po’ tutti, ma in realtà cosa potrebbe scoprire Fico che non sappiamo già? Le soluzioni sono davanti ai nostri occhi per quanto ingarbugliate: Renzi vuole tornare in maggioranza ma senza Conte, il Movimento 5 Stelle non vuole abbondare il suo avvocato ma non vuole Renzi, il Pd sarebbe disposto anche a riprendersi il proprio figliol prodigo ma senza lasciare Conte. Uno dei tre dovrà pur indietreggiare prima o poi per non consegnare il paese al centrodestra. E mentre Renzi e Zingaretti hanno già confermato le proprie ragioni, stasera è attesissimo il discorso dei 5 Stelle.
Le due varianti del mandato
Il mandato esplorativo può avare due varianti. La prima è che l’incarico sia di mera esplorazione, cioè di ricerca di uno sbocco alla crisi di governo ma senza che chi ha assunto l’impegno poi venga direttamente investito di un incarico pieno di provare a dare vita ad un esecutivo. La seconda variante, invece, prevede che possa essere lo stesso possibile futuro presidente incaricato a sondare il terreno per poi riferire al Quirinale i risultati del suo lavoro e, in caso di esito positivo, riceve l’incarico formale. Questo secondo caso è molto simile al pre-incarico, come avvenne nel caso di Pier Luigi Bersani nel 2013 quando provò, invano, a costituire un governo Pd-M5S.
Fico fu già esploratore nel 2018
In questa legislatura è già stato affidato dal presidente Mattarella un incarico esplorativo il 18 aprile 2018 alla presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati a cui venne chiesto di verificare se esistessero le condizioni per dare vita ad un governo M5S-centrodestra. Fallita quella ipotesi, il capo dello Stato il 21 aprile si rivolse al presidente della Camera Roberto Fico per chiedergli di esplorare l’ipotesi alternativa M5S-Pd. Ma anche in quel caso, il giro di consultazioni non approdò a nulla (un mese dopo si arrivò alla nascita del governo Lega-M5S).
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