Mitiga, un’app tutta italiana per riaprire gli stadi: “Ecco come funziona”
Un team di ricerca tutto italiano ha ideato un’applicazione in grado di garantire la presenza del pubblico sugli spalti, ecco cos’è “Mitiga”
A più di un anno di distanza dall’ultima volta che un cospicuo numero di tifosi sono entrati all’interno di uno stadio, l’app “Mitiga” potrebbe riportarceli in tutta sicurezza.
Questo è, infatti, l’obbiettivo di Daniele Coccia e Fabio Traini i due giovani ingegneri marchigiani che, insieme al loro team, hanno sviluppato un’app in grado di riportare sugli spalti migliaia di tifosi già a partire dalle prossime gare per l’Europeo a Roma.
In un’intervista rilasciata a “Tutto Mercato Web” i due ingegneri hanno spiegato il funzionamento della loro app rivoluzionaria: “Mitiga è una piattaforma digitale che permette la partecipazione agli eventi in sicurezza. Consente l’accesso solo a chi abbia effettuato una vaccinazione o sia risultato negativo a un test antigenico […] L’utente – continuano i due – va ad effettuare il tampone o a registrare l’avvenuto vaccino presso una farmacia o un laboratorio d’analisi, che registra tutto nel database. A quel punto, l’App genera in maniera automatica il QR code che, nel caso di test rapido negativo, consente l’accesso entro un determinato lasso di tempo: possono essere 48 o 72 ore“.
“Un’app già pronta” a cui, secondo le ultime indiscrezioni, il presidente Gravina (tenuto entro il 7 aprile a dare una risposta definitiva alla Uefa la quale ha chiesto la presenza di pubblico all’Olimpico pena l’esclusione dello stadio dall’Europeo) si affiderebbe ben volentieri per riportare i tifosi allo stadio in vista delle partite della nazionale.
Un sistema innovativo che permetterebbe anche ai più giovani di poter accedere senza problemi agli eventi sportivi e non: “Per Mitiga non c’è distinzione tra i vaccinati e chi è risultato negativo al test. Sarà molto utile soprattutto per i giovani: saranno l’ultima categoria a essere vaccinata, ma sono anche uno dei principali target di riferimento per chi vuole riaprire”.
I fondatori del progetto hanno anche dato rassicurazione riguardanti l’utilizzo di dati sensibili all’interno dell’app, tema tanto caro agl’italiani: “Noi non gestiamo alcun dato: l’app garantisce l’accesso all’evento, ma non archivia niente e quindi noi non raccogliamo alcun dato sensibile“.
Un’eccellenza tutta made in Italy che se usata a dovere potrebbe rappresentare un vero e proprio vanto nella corsa alle riaperture degli stadi in Europa e nel Mondo. Non ci resta che aspettare e sperare che questo metodo si adotti al più presto, per il bene dello sport ma sopratutto per il bene di milioni di appassionati.
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