Israele: Bennett non ha i numeri per prorogare legge sulla cittadinanza
![Israele: Bennett non ha i numeri per prorogare legge sulla cittadinanza Israele](https://zon.it/wp-content/uploads/2019/09/israele-300x162.jpg)
Primo ostacolo per il Governo d’Israele guidato da Naftali Bennett, la proroga della legge sulla cittadinanza non raccoglie la maggioranza
Il nuovo Governo di Israele da poco insediatosi trova già il suo primo grande ostacolo, dopo una discussione durata tutta la notte non ha raccolto i numeri necessari per prorogare la norma che impedisce l’estensione automatica della cittadinanza di Israele a palestinesi sposati con cittadini israeliani.
Il dibattitto sulla votazione è durato tutta la notte e si è concluso con un pareggio: 59 voti a favore e 59 contro. La proroga della legge non è stata dunque approvata. I risultati della votazione non sono passati inosservati e hanno scatenato grande delusione tra i ministri del Governo Bennett.
Il primo ministro di Israele infatti nei giorni scorsi aveva definito le votazioni sulla presente legge come una mozione di fiducia al suo Governo. Nella notte la legge era stata modificata dal Governo e approvata in un sondaggio telefonico dei ministri, come scrive il Jerusalem Post, che parla di compromesso tra la ministra degli Interno Ayelet Shaked e i partiti della coalizione Ràam e Meretz che si oppongono fermamente alla legge. Ma le modifiche non sono servite a raggiungere la maggioranza.
Il no di Netanyahu per la prima volta all’opposizione
La destra, guidata da Benjamin Netanyahu e all’opposizione per la prima volta da oltre 12 anni, aveva già annunciato che avrebbe votato contro la proroga. Non sono serviti a far cambiare idea alla coalizione di destra gli appelli della ministra degli interni, Ayelet Shaked, e del ministro degli esteri, Yair Lapid.
La ministra degli interni Ayelet Shaked aveva fatto appello ai partiti di destra affinché rinunciassero in extremis a votare contro. La legge, aveva detto, resta necessaria “per motivi di sicurezza e per ragioni demografiche”. Il ministro degli esteri Yair Lapid aveva aggiunto che in parallelo il governo avrebbe dovuto “creare un apposito meccanismo per limitare al massimo le ripercussioni umanitarie” su migliaia di persone oggetto dei provvedimenti restrittivi.
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO