18 Marzo 2022 - 10:05

Roma, c’è ancora da migliorare. Quanta sofferenza col Vitesse

Partita noiosa all'Olimpico, elettrizzata solo dal gol di Wittek e dalla rincorsa al pareggio capitolino. Il pareggio finale regala alla Roma il passaggio del turno

Europa League

Ci si aspettava una reazione ieri sera. Dopo la partita di campionato pareggiata all’ultimo secondo contro l’Udinese, la Roma si è invece ripetuta anche in Conference League. All’eurogol da cineteca del tedesco Wittek, risponde solo al 90′ il solito Tammy Abraham, consegnando di fatto il passaggio del turno ai capitolino.

Dopo la partita di andata in Olanda, la Roma era chiamata a difendere l’0-1 conquistato fuori casa e a gestire secondo i suoi ritmi i tempi di gioco. Cosa che gli riesce in parte, perché effettivamente non sono tante le occasioni pericolose da registrare nei dintorni della porta di Rui Patricio. Ma nella qualità e proprio nell’impronta di gioco, la squadra di Mourinho anche ieri è mancata.

Un incontro molto fisico

Il Vitesse tecnicamente non ha offerto una grandissima prova, e siccome anche la Roma sembrava avere un’altra delle sue serate no, la partita si è giocata molto sull’intensità. Molti contatti, molti richiami verso l’arbitro. Un incontro parecchio maschio, come viene definito dagli esperti. Che trova voce quando le idee e la qualità in campo mancano totalmente.

Non a caso i tiri in porta registrati a fine partita saranno solo 2 per la Roma e 2 Vitesse. Tante conclusioni da fuori, che quasi sempre non hanno mai centrato la porta (12 per la Roma, 6 per il Vitesse), tranne ovviamente per il gol monumentale di Wittek, andato in rete al 62′. La risposta di Abraham arriva solo allo scadere, quando la partita sembrava destinata a proseguire con i supplementari. Il gol al 91′ dell’inglese scongiura altri 30 minuti di fatica per i giallorossi.

Giocatori giallorossi non all’altezza

Il titolo vuole essere ovviamente provocatorio. Perché contro questo Vitesse non sarebbe servita certo una corazzata per passare il turno. Una medio-grande della Serie A avrebbe sicuramente passato il turno alla lunga. È qui il problema infatti: per 90′ la Roma non è sembrata ne in grado, ne volenterosa di attaccare una squadra evidentemente più scarsa di lei

Ed è un problema questo che si porta da inizio stagione. L’involuzione di alcuni suoi giocatori (Veretout su tutti) e un gioco praticamente ancora inesistente, figlio solo delle giornate positive dei singoli, rendono ad oggi la Roma una squadra con enormi potenzialità ancora inespresse. E la Conference League dovrebbe essere l’obiettivo unico di questa Lupa. Per questo ci si aspetta che l’impegno in queste gare europee da terza fascia sia maggiore, e che i giocatori diano il 110% delle loro possibilità.