Amici di Maria De Filippi e l’abbandono di Morgan: la risposta del cantante
Amici di Maria De Filippi, Morgan smentisce versione della Signora di Mediaset: “Nessun problema con i ragazzi, la produzione costruisce realtà alternative”
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“Sono purtroppo costretta a confermare le voci che annunciano l’uscita di Morgan da Amici. È vero e lo considero un mio fallimento”. Così esordisce Maria De Filippi in lunga dichiarazione in merito all’uscita del programma dell’ex cantante dei Bluvertigo. “Dopo una lunga e vana attesa di un incontro con gli autori e con chi gestisce la produzione” – continua la Signora della televisione – “tutto è degenerato. Da lui sono partiti gli insulti, le accuse, le teorie complottiste e persecutorie, fino alla ovvia e necessaria risoluzione degli impegni reciproci. Peccato”
Ciò che sarebbe successo era stato ampiamente annunciato nelle puntate già trasmesse del famoso talent Mediaset, tuttavia la situazione sembra essere degenerata durante la registrazione del serale che andrà in onda questo sabato. Il musicista aveva abbandonato lo studio in polemica con il pubblico e con gli allievi che contestavano le sue scelte artistiche. L’accusa sarebbe quella di non aver scelto brani adatti a risaltare il talento dei ragazzi.
Le dichiarazioni di Maria
“Considero Morgan un artista a tutti gli effetti, un uomo pieno di cultura, pieno di ironia e di doppifondi (perché contengono tutto e il suo contrario), di conoscenza e di esperienza” – prosegue ancora De Filippi – “È un musicista e sa tanto di musica, doti eccezionali per ricoprire, credevo, il ruolo di Coach capitanando una delle due squadre che si fronteggiano durante la fase serale di Amici. E ho sbagliato. Non nel riconoscergli queste prerogative perchè le ha, ma perchè ho creduto che potessero bastare, non valutando che avrebbe anche dovuto ricoprire un altro aspetto purtroppo altrettanto necessario: corrispondere alle esigenze dei ragazzi. Creare quel legame che porti i ragazzi in gara, a credere nel loro coach; far sì che i ragazzi gli riconoscano le capacità di guida e di crescita come è giusto che sia in ogni rapporto costruttivo e mai impositivo”.
Le proteste dei ragazzi
Secondo la conduttrice, questo non è successo e si sarebbe verificato il contrario. Tre dei componenti della squadra capitanata da Morgan avrebbero chiesto una soluzione immediata al problema dichiarandosi disposti anche a lasciare il programma pur di non dover avere più il cantante come coach. “Amici è e vuole rimanere un programma che racconta al pubblico le vicende di alcuni ragazzi che hanno talento e che sperano di vederlo riconosciuto da chi, fuori dal programma, potrà offrire loro un’occasione di far diventare realtà quel che sognano” – spiega ancora Maria – “Morgan non ha voluto incontrare noi né ha voluto accettare l’invito a parlare lui direttamente con i ragazzi”. L’ex giudice di X-factor avrebbe infatti scelto di mandare un suo rappresentante con l’intento di spiegare ai ragazzi chi lui fosse davvero e quali qualità avesse da offrir loro. L’incontro però non avrebbe sortito alcun effetto sul giudizio dei ragazzi.
Morgan dice la sua
Con ogni probabilità, prossima a sostituire Morgan come guida della squadra bianca sarebbe Emma Marrone, che farebbe il suo quarto ritorno in veste di coach al serale di Amici. Il cantante pochi minuti fa ha riportato sulla sua pagina facebook il testo di un’email privata scritta qualche giorno fa in cui spiegava la situazione difficile in cui si trovava:
“Esperienza Mediaset: molto difficile, molto rischiosa, un po’ scioccante, ci sto provando, vi dico una cosa: mi tappano la bocca, ancora prima che inizi a parlare, non mi fanno esibire, non mi danno libertà di costruire percorsi musicali pensati ad hoc per i concorrenti, non ho libertà di scelte, interferiscono continuamente con il mio lavoro senza alcuna cognizione o competenza, in sostanza non mi lasciano parlare di musica né divulgarla attraverso il video però non esitano minimamente a ingigantire le insicurezze dei giovani concorrenti che, impauriti fomentati completamente travolti da un clima di panico, di segregazione cupa priva di stimoli o supporti didattici e loro reagiscono naturalmente in maniera scomposta (e li comprendo) diffidando di me, non studiando, nemmeno accettando le “proposte” che da me provengono sui brani assegnati (frutto di ricerca e lavoro artigianale del sottoscritto e suoi collaboratori per realizzare sonorità originali), e notate che il regolamento dice che le assegnazioni sono incontestabili, e invece io sono sempre stato disposto a sviluppare uno spirito critico e di autosufficienza nella loro personalità, ma qui siamo al paradosso. De André, Piazzola, Pink Floyd, Battiato, Beatles, Endrigo, Ciampi, Mogol, Lou Reed, Modugno, Jonny Cash, Trent Reznor, Brian Eno, Ultravox, per dire alcuni degli autori respinti a gran voce, tutto schifo, tutto merda, tutto inutile, tutto vecchio, spazzatura.
Sono i concorrenti a dirlo, e a dire quello che vogliono fare, anche con superbia, insomma cioè quei pochissimi privilegiati che hanno avuto accesso alla gara, i talenti della mia squadra, ammutinati, allo sbando. Altro che bestie da mettere in scena, oggetti, scatole, preferibilmente da non riempire. Non conoscono quelle canzoni (opere) ma si rifiutano di eseguirle. Tutto questo vissuto con nonchalance, dagli adulti, come se niente fosse, tutto normale.
Il pubblico? Uno sciame in continuo vociare in continuo mai cessante, incodificabile tifo ma comodissimo per qualsiasi sparata demagogica, o peggio per qualsiasi furioso impietoso banalissimo attacco al più debole, al meno difeso. Gara al linciaggio, e pure questo dura una frazione di secondo, verrà immediatamente sommerso da un boato, per cosa? Boh, non si capisce.
Mi dicono che è così che funziona. No, per me è strano. Mai capitato prima d’ora. Pensavo che se c’era una cosa che mi veniva bene e non si trattava di un personale delirio ma di una cosa dimostrata più volte, pubblicamente, in molte occasioni fosse fare innamorare di ciò che amo, delle canzoni e dei racconti sulla musica. Non mi occupo di altro, sono un musicista, come altri, amo e parlo di musica non ci tengo a dire la mia in argomenti che non padroneggio. Sono forse un po’ “di nicchia” ma è certo che rispetto la musica e con entusiasmo e curiosità prendo e do informazioni, lo faccio con serietà, dedizione e studio, perché la competenza e il merito sono i requisiti fondamentali. Ma qui non si può parlare manco di rispetto, perché è ovvio che oltre a non rispettare me come persona e come professionista non si rispetta proprio la musica, cioè non frega proprio niente di niente. Ovvio che non si coglie il lavoro sulla musica, credo proprio che non lo si considera utile da queste parti, forse addirittura cosa da evitare assolutamente, non sia mai!
Sarà perché non ho tanto di interagire realmente con i concorrenti (tranne qualche rigorosamente e imbarazzantemente registrato momento di “lezione” in cui però si parla quasi sempre non di musica ma della “gara”) così da poterli conoscere veramente e così da poter insegnare o trasferire qualcosa loro con la passione e l’impegno che metto a disposizione. Mi intortano con la scusa che il pubblico è ignorante, e quindi tale deve rimanere. Nossignori, nossignori.
Secondo me LA GENTE NON È SCEMA, IL PUBBLICO NON È SCEMO E MERITA IL RISPETTO DI CHI GLI ENTRA IN CASA.
Trattiamolo come noi vorremmo essere trattati, e soprattutto parliamogli come si fa con degli interlocutori che riteniamo degni, non pensando che tanto loro non capiscono.
Io suono e parlo di musica. Questo so fare, questo sarei stato chiamato a fare, ma non riesco. Sono gettato nel discredito, sono snaturato, completamente depotenziato, delegittimato, sfruttato male, svuotato, deriso, insultato, e assisto ad una incredibile presa per i fondelli mia, dei giovani e indifesi talenti, e del pubblico. A che pro? A chi giova?”
L’intervista a Repubblica
Nell’email cita diversi contrasti con i talenti del programma, ma in una recente intervista a Repubblica, Morgan nega di aver avuto problemi con loro. “I ragazzi non sono assolutamente contro di me” – dichiara – “Gli autori hanno costruito una realtà parallela, come sono abituati a fare per lavorare in tv. I ragazzi sono condizionati, plagiati, filmati giorno e notte. Ma nonostante tutto questo lavoro di condizionamento, l’ultima volta che ci siamo visti uno di loro mi ha consegnato una poesia per farne il testo di una canzone, un’altra un foglietto con i brani che avrebbe voluto fare in puntata e io li stavo realizzando. Questo dimostra che fra noi c’era un’intesa segreta, evidentemente sono i Nemici di Maria De Filippi”
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