3 Marzo 2021 - 19:36

Aiello al Festival di Sanremo 2021: “Figlio delle Lupe”

Aiello

“Allevato dalla Lupa Silana e dalla Lupa Romana” i tre numi tutelari di Aiello sono Battisti, Dalla e Rino Gaetano (che omaggerà al Festival)

La sua esibizione sul palco dell’Ariston con “Ora” è stata tra le più commentate in rete: “Ho visto sui social un sacco di meme, sullo special che alla fine è uscito urlato, che mi hanno fatto morire dal ridere”. E nonostante il tredicesimo posto nella classifica della Giuria Demoscopica, Aiello guardandosi indietro non si recrimina niente: “Mi auguro col tempo di riuscire a gestire meglio l’emotività. Per il resto, io sono una persona molto istintiva, e ho sempre preferito performance magari imperfette ma incisive, a performance perfette che ti lasciano totalmente indifferente”. E ancora: L’obiettivo è che la canzone bussi a più cuori possibili e trovi le porte spalancate. A prescindere dai posizionamenti in classifica”.

Questa sera Aiello, che da ottobre 2021 sarà in tour nei club italiani per presentare il nuovo album “Meridione”, in uscita il 12 Marzo, guarderà il Festival dal suo quartier generale in Riviera – e forse avrà finalmente modo di ascoltare per la prima volta le canzoni dei suoi colleghi Big – ma tornerà carico sul palco nella terza serata di giovedì, quella dedicata alla musica d’autore, quando omaggerà il suo illustre conterraneo Rino Gaetano, medaglia di bronzo al Festival di Sanremo 1978 con “Gianna”: “Io dico sempre che Battisti, Dalla e Rino Gaetano sono un po’ i miei numi tutelari. Soprattutto di Rino, ho apprezzato il suo essere fuori dagli schemi, cosa che lo ha portato a fare la storia della musica italiana, anche se magari inizialmente non tutti lo capivano”.

Per portare a Sanremo 2021  una versione di Gianna che definisce più “dark” e “strong” rispetto al brano originale, Aiello ha deciso di farsi accompagnare dal rapper milanese Vegas Jones, al secolo Matteo Privitera, che per l’occasione ha scritto delle barre che lasceranno il segno: “Vedrete, ci divertiremo”, promette la voce della hit estiva Vienimi (a ballare).

Il nuovo album, “diverso e accogliente come la mia terra”

La partecipazione di Aiello a Sanremo 2021 con “Ora”, “Un pezzo che è nato nel primo lockdown un giorno che, guardandomi allo specchio, ho avuto la consapevolezza di essermi comportato da stronzo”, è legato all’uscita del nuovo album del cantautore cosentino ma romano di adozione, “Meridionale”.

Un album che, ascoltando Antonio parlarne, sembra quasi voler fungere da “riscatto” per una terra, la Calabria, spesso trattata male, ma che sa anche essere grande esempio di diversità e accoglienza.  Due concetti questi, che a ben vedere definiscono l’essenza del nuovo lavoro di Aiello (nei negozi di dischi e in streaming dal 12 Marzo) che è una commistione di generi, sentimenti e sensazioni: “Questo disco farà ballare, ci farà venire voglia di abbracciarci e farà riaffiorare ricordi”.

Il disco, dieci tracce tra le quali spicca il feat. made in Giffoni Film Festival con la giovane rapper napoletana Svm su “Di te niente”, è anche carico di un’acuta e radicata simbologia: “Il lupo, per esempio, è un simbolo a cui sono molto legato. La lupa della Sila e quella di Roma mi hanno cresciuto, e ci sono dei lupi anche sugli orecchini che ho indossato sul palco”.

La creazione musicale e performativa di Aiello si estrinseca dunque anche attraverso la potenza evocativa delle immagini: il videoclip ufficiale di “Ora” – in cui è particolarmente efficace la dicotomia acqua/fuoco che accompagna il racconto del ricordo di quel “sesso ibuprofene” che appare una versione poetica del più popolare “chiodo scaccia chiodo”, è nato da un soggetto del regista Giulio Rosati e lo stesso Antonio che, a proposito di simboli e immagini, è da una suggestione cinematografica che parte per raccontare – in una canzone del nuovo disco (Lalaland) – l’ultimo dialogo che intercorre tra due persone che si sono amate, a un passo dall’addio.

E sempre al cinema, Aiello deve in qualche modo un primo importante riconoscimento della propria arte da parte della critica: lo scorso anno, infatti, il brano Festa (contenuto nell’album di debutto Ex Voto) è stato candidato ai David di Donatello come Miglior Canzone Originale per il film Bangla, opera prima di Phaim Bhuiyan), premio poi vinto, con Che Vita Meravigliosa, da Diodato che solo qualche mese prima aveva trionfato a Sanremo. Che questo parallelismo sia di buon auspicio anche per Aiello? Noi, per scaramanzia, ci limitiamo a enumerarlo, anche se “Io non sono scaramantico”, ci tranquillizza Aiello, “Forse questo è l’unico aspetto per cui non sono meridionale (sorride, ndr.) Cosa faccio prima di salire sul palco? Un respiro profondo e via tutti i pensieri. Pronto a surfare le onde del palco che ti arrivano in faccia”.