11 Aprile 2015 - 19:40

Aladdin. Desiderio, scelta e libertà

Aladdin

Aladdin, ladruncolo dell’Oriente occidentalizzato dalla Disney, ordina alla lampada il suo desiderio di felicità … la scelta!  

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 «La mia terra di fiabe e magie, credi a me,
ha i cammelli che vanno su e giù;
e ti trovi in galera anche senza un perché,
che barbarie, ma è la mia tribù.
Brilla il sole da Sud,
soffia il vento da Nord,
c’è un’intensa complicità,
sul tappeto ora va, dove andare lo sa,
nelle notti d’Oriente andrà.
Le notti d’Oriente, fra le spezie e i bazar,
son calde lo sai, più calde che
mai, ti potranno incantar;
le notti d’Oriente, con la luna nel blu,
non farti abbagliar, potresti bruciar
di passione anche tu».

La famosa canzone, “Le notti d’Oriente, introduce la storia di Aladdin, film del 1992, costato moltissimo alla Walt Disney, registrò un successo incredibile. 

aladdin

Aladdin

Aladdin, giovane e audace ladruncolo di una cittadina orientale, si accampa in una misera casa con una scimmietta addestrata per rubare ai mercati. Come in Cenerentola, anche Aladdin ha di fronte il palazzo del califfo, dove vive la principessa Jasmine. Mentre lui immagina le ricchezze del regno, Jasmine sogna di conoscere il mondo; i due s’incontrano al mercato, luogo in cui si esprime al massimo la capacità di sopravvivenza.

Jafar, personaggio ambiguo e subdolo del film, conduce Aladdin nella Caverna delle meraviglie, dove troverà la lampada magica, in cui dorme il Genio, capace di realizzare tre desideri ad ogni suo padrone. La situazione così si capovolge, perché sfregando lo strumento magico, Aladdin diventa il padrone del Genio, a cui potrà chiedere tre desideri.

La capacità di scegliere è il filo conduttore del film d’animazione: i desideri da sogni diventano sempre più concreti. In Aladdin il sogno, contenitore di desideri inconsci di realizzazione ed espressione individuale (com’è stato ampiamente argomentato nell’articolo sul Sogno Americano, leggi QUI), subisce un ulteriore materializzazione. Chi vuole conquistare una posizione sociale, che per la Disney coincide quasi sempre con l’amore principesco, deve imparare a scegliere. Non si può avere tutto, neanche se è una lampada magica ad offrirne la possibilità. 

Genio, dal latino forza naturale produttrice; presso i Latini il genio era un angelo, uno spirito buono o guardiano generato insieme ad ogni uomo. Se adottiamo questa definizione, capiamo meglio il ruolo figurativo del Genio in Aladdin. Il Genio della lampada non rappresenta il compimento del desiderio materiale dell’uomo, ma genera la capacità di scegliere cosa desiderare e, indirettamente, cosa realizzare in relazione al contesto e alle proprie esigenze. Il desiderio, dunque, e non il miraggio per raggiungere l’obiettivo più importante. In questo momento, per Aladdin è l’amore di Jasmine. Finge così di essere un principe, pur di avere la possibilità d’incontrarla e corteggiarla.

aladdinSi fa trasformare in principe dal Genio, sconvolge la città per il suo arrivo prosopopeico, ma Jasmine cerca quel ladruncolo sotto le sue vesti. Non è un caso che il Genio, con la funzione di angelo custode, sussurra più volte ad Aladdin: “Devi essere te stesso“. Essere ciò che si è, senza negarsi e annullarsi, rispettare la propria condizione, ma elevarsi attraverso l’espressione delle potenzialità, farsi animare dal desiderio, inteso come attualizzazione di un fatto concreto.

Se il Genio è forza naturale che produce, allora è il doppio di Aladdin, il suo riflesso. È come se non esistesse, ma solo un personaggio, uno spirito immaginario, radice e linfa che nutre il fanciullo per farlo uomo nel mondo, realizzato e appagato dall’adempimento del desiderio.

Sarà, infatti, la parte del ladruncolo che riaffiora a convincere Jasmine della sua scelta. La principessa sceglie l’amore terreno, autentico, passionale. Aladdin infine, cosa sceglie?

Ricordate il terzo desiderio del principe? Aladdin rinuncia ad esprimere un terzo desiderio per se stesso, regalando la libertà al Genio. Scelta e libertà sembrano essere due sinonimi in questo film, che accompagnano poi l’elemento “geniale” della libertà: il desiderio.

Desiderio, scelta e libertà. Aladdin, favola ambientata nell’Oriente magico e ardente, tramanda l’idea occidentale dell’uomo come soggetto in grado di scegliere, capacità che lo responsabilizza, lo avvicina al senso della libertà.

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