21 Agosto 2020 - 18:42

Alexei Navalny ancora in coma, l’appello della moglie: “Cure in Germania”

Navalny

Navalny è ancora in condizioni gravi ma il Kremlino vieta lo spostamento in Germania per curarsi. La moglie lancia un appello via Facebook

L’oppositore numero uno di Putin, Alexei Navalny, è ancora in condizioni critiche all’ospedale di siberiano di OmskRicoverato per un forte malore, Navalny è attualmente in coma per disturbo metabolico, come hanno riferito i medici. La moglie lancia un appello per far in modo che il marito possa essere trasferito in un ospedale tedesco e ricevere tutte le cure necessarie. Per il momento Navalny resta in Siberia.

La vicenda

Alexey Navalny, leader dell’opposizione in Russia, si è sentito male sul suo volo dalla Siberia verso Mosca, costringendo il comandante ad un atterraggio di emergenza. Attualmente il politico è incosciente ed è ricoverato in terapia intensiva in ospedale a Omsk. Le cause sono ancora incerte ma la famiglia e i sostenitori sono convinti di un tentato avvelenamento e questo giustificherebbe anche il divieto di trasportare Navalny in Germania per essere curato. Se ciò avvenisse si potrebbe velocemente capire quali sono le cause che hanno costretto il ricovero immediato dell’oppositore di Putin.

L’entourage dell’oppositore russo si è rivolto alla Corte europea dei diritti dell’uomo per ottenere dalle autorità l’autorizzazione al suo trasferimento in Germania per le cure. “È stato chiesto alla Corte di invitare il governo russo ad autorizzare il signor Navalny ad essere trasportato in Germania per essere curato” specificando che il caso “sarà esaminato nei prossimi giorni”.

Intanto la moglie Yulia ha inviato un appello al presidente russo chiedendo il permesso di trasportare suo marito in Germania per le cure. La lettera è stata pubblicata anche sull’account Twitter di Navalny. “Si rifiutano di darci Alexey per farlo curare davvero. Noi crediamo che tutto questo serva per far sì che la sostanza che si trova nel corpo di Alexei scompaia. Non è in condizioni molto buone e non possiamo fidarci di questo ospedale, chiediamo che lo dimettano e che lo si possa curare in un ospedale indipendente”.