Armando D’Ambrosio: «Tra musica e filosofia, vi spiego la mia maieutica» – Intervista
Armando D’Ambrosio aspira a calcare il palco di X Factor, se dovesse farcela, promette di colpire pubblico e giurie con il suo particolarissimo concetto di rock estremo, dall’aroma filosofeggiante. Noi di Zon.it lo abbiamo intervistato
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Armando D’Ambrosio è tra le proposte più interessanti del recente cantautorato emergente. Di Mercato San Severino (SA), è giovane, ha una buona penna ed ha due croniche dipendenze: il blues e il rock. Spudorato, anticonformista, è un genio un po’ ribelle che si diverte ad incastrare il sistema entro le corde della sua chitarra per rovesciarlo in maniera quasi psichedelica. I suoi testi sono provocatori, ma mai volgari, il suo stile è ricercato e segue la via dell’esclusività.
L’intervista
A.E: Sei un cantautore, te la suoni e te la canti. Cosa reputi tecnicamente più difficoltoso, il momento musicale o quello testuale?
A.D: «Si, è un piacere nobile poter cantare ciò che la tua anima partorisce. La chiamo “maieutica della musica”. Le canzoni sono pezzi di storia vissuta e l’artista deve essere bravo a raccontarle. Musica e testo sono due facce della stessa medaglia. Io parto dalle sonorità anglofone in finto inglese, poi mi affaccio alla finestra e scrivo ciò che avverto».
A.E: I tuoi testi sono anticonformisti e a tratti molesti (nel senso buono del termine). Credi che una canzone possa essere rock senza provocare?
A.D: «Io sono un provocatore e sventolo una sola bandiera, quella del rock e il rock è antitetico rispetto ogni fazione politica. Mentre la musica leggera impaglia la mente, crea distrazioni, è distensiva, il rock è provocazione, infonde dubbi, è rottura degli schemi, invita a riflettere, a “sbattere la testa contro i problemi”. Non te li risolve, ma ti permette di ballarci sopra».
A.E: Ami mescolare il sacro con il profano, senza mai sfiorare il blasfemo. Sei credente?
A.D: «Credo che la musica con la sua giusta ironia debba mostrarsi nella sua purezza, al di là di ogni pregiudizio fideistico o dogma costituto. Sono contro il fanatismo, io sono un provocatore ripeto, ed è giusto che vi provochi».
Filosofia ed archetipi
A.E: Hai diverse fonti di ispirazione e conosci di persona grandi maestri come Bennato e Pelù. Cosa hai “rubato” dal loro stile?
A.D: «Edo è la via, Piero la Luce ed io la verità. Un trittico indissolubile che mi ha plasmato sotto il segno del rock. La filosofia anticonformistica e l’energia del rock di certo sono state le mie muse ispiratrici».
A.E: Sei laureato in filosofia. Svelaci l’archetipo della musica che fai.
A.D: «Credo che musica e filosofia siano in estrema co-appartenenza. La musica è la migliore filosofia, la filosofia è la migliore delle musiche».
A.E: Il tuo motto è #StayRock”. Spiegaci il significato che ha per te questa espressione.
A.D: «”Stay rock” è oramai il mantra che mi accompagna da una vita. Il rock è uno stile di vita, prima che un genere musicale».
A.E: Usi spesso l’hashtag #rinnegato. Pensi che la musica che fai sia di nicchia, che in qualche modo emargini?
A.D: «Il rock in questo paesucolo di terza categoria che è l’Italia, ha vita breve. Io sono un rinnegato e ne vado fiero».
L’avventura di X Factor
A.E: Hai partecipato alle selezioni dell’edizione 2017 di X Factor. Se dovessi entrare quale messaggio porteresti sul palco del talent?
A.D: «Di certo porterei me stesso, porterei il rock, capovolgerei il sistema».
A.E: In giuria c’è anche la discografica Mara Maionchi. Perché dovrebbe produrti?
A.D: «Perché farò spettinare il popolo. Il rock è ‘sporco’, il rock è ‘scomodo’. Un appello ai “baroni della musica e delle case discografiche che contano”: liberatevi dai pregiudizi, dai falsi luoghi comuni, se potete ancora».
Per Armando il rock è diventato quasi un mood, un modo di essere. Ispirato da veterani del genere come Bennato e Pelù, questo rude e graffiante talento ha messo in piedi una raccolta di espressioni e di impressioni personalissime. Ha le idee molto chiare, vuole portare il sua maieutica della musica ad X Factor 2017 per insegnare una oltraggiosa lezione, quella della disobbedienza smisurata, andando contro ogni tipo di stereotipo o pregiudizio e il tutto in nome del rock.
Che ci riesca o meno, Armando D’Ambrosio ha tutte le carte in regola per fare la differenza. Le sue massime sono sbaragliare la normalità e creare scompigli musico-linguistici, attraverso una follia anglofona, assolutamente italiana che però di tanto in tanto strizza l’occhio a Bob Dylan. Continua così Armando e “Stay rock”! [ads2]
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