Governo, Boccia apre la strada ad aperture differenziate per le Regioni
Boccia vara l’ipotesi di aperture differenziate per le regioni in base al numero di contagio. Ma chiede coerenza per le ordinanze regionali
L’equilibrio tra Governo e regioni si mostra sempre più difficile. Il ministro per gli affari regionali, Francesco Boccia, infatti lo ha messo in evidenza ieri nel suo discorso alla Camera. Boccia getta l’ipotesi di un’apertura differenziata diversa da regione a regione in base al numero di contagi. “In base al monitoraggio delle prossime settimane ci potranno essere dal 18 Maggio scelte differenziate” tra le Regioni sulle riaperture di attività: il principio è “contagi giù uguale più aperture e viceversa”, spiega Boccia.
Francesco Boccia però chiede alle regioni “ordinanze regionali coerenti con il DPCM“. “Se ci sono ordinanze non coerenti invio una diffida, una lettera con la scheda indicando le parti incoerenti e la richiesta di rimuoverle (solo in caso di allentamento delle misure). Se non avviene sarò costretto a ricorrere all’impugnativa al Tar o alla Consulta”, precisa il ministro per gli affari regionali.
I governatori del centrodestra chiedono ancora più autonomia, scrivono infatti al presidente del Consiglio Conte e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “La fase 2 è una fase nuova, che si giustifica per una progressiva diminuzione dell’emergenza. È essenziale che si ritorni progressivamente a un più pieno rispetto dell’assetto costituzionale e del riparto di competenze tra lo Stato e le Regioni, sempre in applicazione dei principi di sussidiarietà e leale collaborazione. È necessario giungere a una ‘normalizzazione dell’emergenza‘, che consenta un ritorno agli equilibri democratici previsti dalla Costituzione.”, scrivono i governatori del centrodestra.
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