15 Maggio 2020 - 17:14

Caso Bonafede, il capo di gabinetto della giustizia si dimette

bonafede

Fulvio Baldi ha annunciato l’addio per motivi personali. La decisione dopo la rivelazione delle intercettazioni. Bonafede contrariato per le dimissioni

Il capo di Gabinetto del ministero della Giustizia, Fulvio Baldi, ha rassegnato le sue dimissioni, per motivi personali. La notizia arriva dopo un colloquio con il guardasigilli, Alfonso Bonafede, avvenuto ieri sera. La reggenza è stata affidata al capo dell’ufficio legislativo, Mauro Vitiello. Nonostante tutto, Bonafede ha ringraziato Baldi per il lavoro portato avanti dal Giugno 2018.

Il nome di Fulvio Baldi è stato citato ieri nell’inchiesta del ‘Fatto Quotidiano’ in un articolo che riportava nuovi stralci di intercettazioni agli atti dell’inchiesta di Perugia. In esso si riferiva di una conversazione tra Luca Palamara, pm romano ora sospeso, e lo stesso Baldi, che è estraneo alle indagini.

Chi è Fulvio Baldi?

Fulvio Baldi è stato uno tra i più stretti collaboratori dell’ormai ex capo di gabinetto della Giustizia.

Sostituto procuratore generale della Cassazione, entra in magistratura nel 1992. PM ad Avellino fino al 1997, a Salerno come Pretore fino al 1999, prima, e poi Giudice di tribunale fino al 2001. Arriva a Roma, come magistrato della Segreteria e dell’Ufficio studi del CSM fino al 2007. Nel 2008 approda al Massimario della Cassazione, come coordinatore del settore penale, e da ultimo in Procura generale. Gianluca Massaro, uno dei due vice che affiancheranno Baldi, è la rappresentazione plastica della regola ‘bonafediana’ circa la continuità come valore.

Quando, infatti, Bonafede arriva al ministero lo trova già distaccato dal novembre 2017 al Servizio interrogazioni parlamentari e chiede al Csm la prosecuzione del suo fuori ruolo. Classe 1975, giudice del Tribunale di Siena con funzioni penali, entra in magistratura nel 2008 in Corte d’appello a Firenze. Quindi Giudice a Vercelli fino al 2014, con funzioni civili e, successivamente, penali, fino al 2018. Massaro, oneri e onori, li condividerà con il quasi coetaneo Leonardo Pucci, classe 1977. Giudice del Lavoro ad Arezzo, in magistratura dal 2008 con assegnazione al distretto della Corte d’appello di Firenze. Nel 2009 assume le funzioni di Giudice del lavoro al Tribunale di Potenza. Nella sua carriera si è occupato, tra l’altro, di malattie professionali, in particolare di lesioni da esposizione all’amianto, come quelle che hanno riguardato i lavoratori della Sacfem.