15 Maggio 2020 - 17:04

Spostamenti: per il Governo dal 3 Giugno. Regioni pressano per anticipare

covid-19

È l’ennesimo incontro-scontro tra Regioni e Governo. Gli spostamenti, le seconde case e le linee guide Inail troppo stringenti. Tutto quello che è successo

Il vertice tra i governatori, il premier Giuseppe Conte, e i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza è una tappa decisiva per le regole della Fase 2. Il problema di di fondo che divide le opinioni è la riapertura dei confini regionali e gli spostameti.

Il governo vorrebbe adottare un decreto legge quadro, al posto del solo dpcm, in cui fissare alcuni principi.  La riapertura di tutte le attività commerciali dal 18 Maggio. E, per quanto riguarda i confini regionali, a partire dal 3 Giugno (salvo comprovate ragioni di necessità). Dopo insomma la festività del 2 giugno gli spostamenti saranno consentiti. Lasciando peraltro la facoltà alle Regioni di adottare misure più restrittive, in base ai dati epidemiologici. Cioè con la facoltà di protrarre le chiusure.

Sul tema degli spostamenti c’è uno scontro tra il governo e le regioni del Nord – in particolare con il dem Stefano Bonaccini e i leghisti Attilio Fontana e Luca Zaia – che vorrebbero anticipare questa data al 18 maggio. Nel dpcm è prevista la possibilità di spostarsi nel luogo di domicilio o abitazione. Il tema da definire, ora, è se in questa fattispecie possano rientrare anche le seconde case.

Altro nodo, è quello dei protocolli Inail. Nell’incontro tra governo e regioni, il premier ha aperto: non è necessario il rispetto letterale dei protocolli di sicurezza indicati dall’Inail ma i protocolli differenziati delle regioni devono rispettare i principi chiave delle linee guida. Insomma, i governatori considerano i criteri troppo stringenti. Eccessivi i quattro metri per i clienti di bar e ristoranti. Intanto l’Inail precisa, per quanto riguarda la responsabilità dei datori di lavoro in caso di contagio, che questa sussiste solo in caso di dolo o colpa.