19 Aprile 2017 - 12:20

Calenda, la grande coalizione e l’idea che piace a Zanda e Romano

Carlo calenda

Calenda, dalle pagine de Il Foglio, rilancia la proposta di una Grande Coalizione pre elettorale. Nonostante le apparenti rimostranze di Renzi, il progetto è stato già benedetto da Zanda e Romano

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Il compianto Prof. Giovanni Sartori, in tempi non sospetti, nei suoi studi sul sistema partitico aveva ipotizzato, in base a caratteristiche specifiche, ben sette casi esistenti nella realtà.

A pochi giorni dalla scomparsa del politologo si è presentata una nuova, quanto paradossale situazione, che in un solo colpo riunisce e moltiplica allo stesso tempo le sette categorie, in vista della prossima competizione elettorale.

Tutta la situazione, nata dall’esternazione di un personaggio bipartisan, il Ministro per lo sviluppo economico Calenda (eletto con Monti, renziano della prima ora e adesso buono anche per il centro-destra), non solo ha avuto il merito di ricevere una sorta di benedizione da entrambi i fronti ma anche quello di sconvolgere per sempre la differenza di visioni politiche presenti in Italia.

Il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda

In pratica, tramite il quotidiano Il Foglio, Calenda ha richiesto, rivolgendosi soprattutto a Renzi, la creazione di un vero e proprio Partito della Nazione ancor prima delle elezioni politiche.

La nuova creatura, dotata di programma e di visioni ben oltre la solidarietà nazionale, oltre all’appoggio di Zanda e Romano, che come il Ministro vedono il nuovo contenitore esclusivamente in chiave anti-M5S, avrà il compito di continuare ad insistere sulla linea portata avanti dagli ultimi governi, fino ad arrivare a specifici interventi che permettano, non la discussione, ma l’approvazione incondizionata.

Fra i tanti paradossi che è possibile individuare nella proposta Calenda, si possono evidenziare due macro situazioni che stanno conducendo il nostro Paese verso un grande agglomerato indistinto dai caratteri del partito pigliatutto.

Dal punto di vista politico, all’opposizione di convenienza renziana, che frena al massimo la proposta esclusivamente in vista delle primarie, è fin troppo evidente un approdo naturale a questo contenitore.

Gli esperimenti locali e, soprattutto, le trasformazioni in seno ai partiti, permetterebbero da un lato una fusione indolore che celerebbe la collaborazione di questi anni e dall’altro una sorta di “svolta centrista” comune che giustificherebbe l’alleanza fra le parti formatesi.

Guardando, invece, praticamente al progetto Calenda – Zanda – Romano, è fin troppo visibile l’ennesimo distacco dalla realtà dei maggiori protagonisti della scena politica italiana.

Fondando l’intero piano su quanto fatto in questo anni, aspramente subito dalla popolazione, il nuovo soggetto si pone un obiettivo alquanto pericoloso che non solo mira a determinare in maniera chiara e netta quello che è giusto e quello che è sbagliato, ma intende farlo anche senza alcun tipo di contraddittorio in nome di un apparente bene delle nazione.

La proposta è stata appena lanciata e i segnali che si susseguono nei giorni mostrano quanto concreta potrebbe essere la formazione di questa Grande Coalizione in salsa italiana…

… in barba a quanto detto proprio da Sartori.

 

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