Campania: è scontro De Magistris-De Luca sul lockdown
La richiesta del governatore De Luca ha scatenato l’ira del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. E la protesta potrebbe infuriare
Sono ore di tensione davvero fitta, in Campania. Lo scontro tra il governatore De Luca e il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha già fatto scintille. Tema della “guerra” tutta interna alla Regione è, naturalmente, il famigerato lockdown. Dopo l’annuncio della chiusura, infatti, tantissimi abitanti del capoluogo campano sono scesi in piazza per protestare, lanciando pietre contro la Polizia, che ha risposto con cariche di alleggerimento. Uno scenario alquanto desolante, che pone una questione seria a tutta l’Italia: è necessario un altro lockdown?
Qui risiede il pericolo maggiore, la domanda che tutti quanti si stanno ponendo in continuazione. Per molti, infatti, questo clima di protezionismo, che lo stesso ex sindaco di Salerno sta perseguendo in modo abbastanza netto, è alquanto deleterio e inutile. Ora, appurato che effettivamente il Coronavirus sta nuovamente facendosi spazio e forza da solo, e che la stessa situazione in Campania è nettamente critica, la gente ha deciso di farsi sentire. Ha deciso di far capire che è stremata, ha completamente finito le forze, non riesce più a restare in casa ed è sull’orlo di una crisi di nervi.
La protesta avvenuta a Napoli nelle scorse ore, molto probabilmente, è solamente il preludio a ciò che potrebbe avvenire d’ora in avanti. Ovvero un cataclisma, una rivolta nei confronti delle istituzioni la cui aria comincia a serpeggiare sempre più insistentemente. E non promette decisamente nulla di buono. Il compito di sventarla sta a De Magistris e De Luca.
Una polveriera
Il capoluogo campano governato da De Magistris è ormai diventato una vera e propria polveriera. Nelle scorse ore, i manifestanti hanno incendiato cassonetti, lanciato pietre contro la Polizia e sono addirittura partiti d’assalto contro le forze dell’ordine. Uno scenario drammatico, tale da ricordare quasi un universo distopico degno dei libri di George Orwell. Il caos è definitivamente scoppiato, ed è una cosa che, molto probabilmente, era facilmente pronosticabile, guardando l’andamento politico della pandemia in Campania. Vincenzo De Luca ha guadagnato una notevole fama proprio sulla base della sua gestione del Coronavirus. E, si sa, la fama porta automaticamente anche potere.
È una catena inarrestabile. Vincenzo De Luca ha sfruttato principalmente la paura contro un nemico sconosciuto per legittimarsi, per accrescere la propria visibilità e per diventare il governatore più influente d’Italia (se non il più potente). Tutto basandosi su un semplice dettame: se c’è inflessibilità, automaticamente c’è ordine. Il Governatore non ha fatto però i conti con un fattore molto importante: lo sconforto della gente. Tempi duri come questi danno automaticamente anche più forza e aumentano la rabbia nello stesso popolo, che la forza di reagire la trova eccome, ma si oppone radicalmente a tutto ciò che un dato governatore fa. Da un punto di vista pragmatico, l’ex sindaco di Salerno è ora in una via senza uscita, stretto nella morsa dei suoi stessi provvedimenti, che non danno ascolto ai dettami del Governo.
C’è, però, anche da dire che lo stesso Governo, molto probabilmente, chiuderà i battenti e sbarrerà nuovamente le porte delle case. E, a quel punto, la protesta potrebbe insorgere in tutta Italia, in maniera irrevocabile, oltre che nel capoluogo governato da De Magistris. Ora la palla passa a Giuseppe Conte e ai suoi collaboratori. Ed è una palla davvero grossa e pesante da smuovere.
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