21 Agosto 2015 - 11:51

Casamonica, Roma e la necessità di un nuovo Nerone

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È di ieri la notizia del funerale sfarzoso di Vittorio Casamonica, boss di Roma. Il mondo della politica s’indigna, quello del web pure… e se la soluzione fosse un novello Nerone?

Editoriale a cura di Gerardo Mele

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Roma – Il funerale di Vittorio Casamonica, uno dei capi dell’omonimo clan dedito a usura, racket, traffico di droga, diventa un caso politico e del web.

Il Casamonica, nella giornata di ieri, è stato omaggiato con una carrozza trainata da sei cavalli, petali di rose lanciati da un elicottero, manifesti e note del film “Il padrino” e “2001 Odissea nello spazio”; in più, al termine del rito religioso, celebrato nella Basilica di San Giovanni Bosco a Cinecittà, la bara è stata trasportata in Rolls-Royce.

casamonicaIl mondo politico, come sempre in questi casi, si è subito allarmato da tali “Segnali mafiosi”, interpretati come una “Sfida allo Stato”: duri gli attacchi di PD e SEL; il Ministro dell’Interno Alfano e il sindaco di Roma Marino hanno chiesto lumi al Prefetto Franco Gabrielli.

Immediata è stata anche la presa di posizione della Chiesa che non ha nascosto il proprio imbarazzo per l’accaduto.

È bene ricordare che la parrocchia, suo malgrado, protagonista della vicenda sia quella di Don Bosco che, nel 2006, negò i funerali religiosi a Piergiorgio Welby, malato di Sla in fase terminale, che chiese e ottenne l’eutanasia.

Tornando alla stretta attualità, il popolo del web pure si è mostrato disgustato per il funerale “da sogno” del boss della malavita; ma, se tutti s’indignano, chi c’è dietro a questo aberrante teatrino?

casamonicaNon è dato sapere chi abbia concesso le autorizzazioni alla famiglia del boss per bloccare un intero quartiere di Roma per le celebrazioni; non è dato sapere chi abbia autorizzato i manifesti inneggianti il Casamonica; non è dato sapere chi abbia autorizzato un elicottero a volare così basso sui tetti delle case della Capitale solo per lanciare petali di rose a un malavitoso.

Forse tutto questo è la conseguenza, logica nel suo paradosso, di decenni di collusione del mondo politico con la malavita organizzata che ha creato dei veri e propri mostri di cui, purtroppo, si vedono le tracce ancora al giorno d’oggi con simili episodi.

A questo punto la soluzione, a fronte di uno Stato che come diceva Fabrizio De André “Si costerna, s’indigna, s’impegna, poi getta la spugna con gran dignità”, è quella di evocare un novello Nerone che dia fuoco, se non propriamente alla città di Roma, almeno alle coscienze di chi a Roma risiede per governare uno Stato, quello italiano, che pare andare sempre più alla deriva e di cui, episodi come quello del Casamonica, sono solo la punta di un pericoloso e inquietante iceberg.

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