9 Giugno 2021 - 17:19

Cassa Nazionale Forense: ecco cos’è e come funziona

Cassa Nazionale Forense

La Cassa Nazionale Forense è la cassa di previdenza dedicata agli avvocati. Ecco la sua natura giuridica e di cosa si occupa nello specifico

Un’istituzione nazionale molto importante per gli avvocati e i praticanti. Di cosa stiamo parlando? Della Cassa Nazionale Forense, che funge da cassa di previdenza sociale solamente per quanto riguarda l’ordine giudiziario. La Cassa di previdenza e assistenza forense è un ente privato che si occupa della gestione del sistema previdenziale. Si tratta di una fondazione dotata di autonomia gestionale, organizzativa e contabile, seppur soggetta alla vigilanza ministeriale. Infatti, mentre per i lavoratori autonomi non iscritti in appositi albi, la tutela previdenziale è assicurata dal sistema generale dell’INPS, per gli iscritti agli albi (commercialisti, architetti, ingegneri, notai, avvocati) la tutela è garantita dalle casse di previdenza autonome.

Nel 1994 il legislatore ha operato una privatizzazione di tali enti (d. lgs. 509/1994). Visto il significativo interesse pubblicistico ricoperto dalle casse, pur godendo di autonomia gestionale e contabile, esse restano soggette al controllo dei Ministeri dell’Economia, del Lavoro, della Giustizia e della Corte dei Conti (art. 3 d. lgs. 509/1994). In relazione alla Cassa Forense, il suo finanziamento avviene mediante il versamento, da parte degli iscritti, dei contributi (integrativi e soggettivi). I contributi versati non hanno natura tributaria, ma si tratta di una prestazione patrimoniale.

Quest’ultima è diretta a contribuire esclusivamente agli oneri finanziari del regime previdenziale dei lavoratori e si giustifica in quanto è diretta a realizzare tale finalità. Le casse previdenziali categoriali dei liberi professionisti, in cui rientra la Cassa Nazionale Forense, svolgono la funzione indicata dall’art. 38 della Costituzione, ovvero la tutela previdenziale del lavoro. Infatti, l’attività dei liberi professionisti, come gli avvocati, rientra nell’ambito applicativo della mentovata disposizione costituzionale.

Quando è stata istituita la Cassa Nazionale Forense?

La Cassa Nazionale Forense è stata istituita nel 1933, con legge 13 aprile 1933 n. 406, quale ente di diritto pubblico, poi privatizzato nel 1994. Negli anni, molteplici sono stati gli interventi normativi che hanno riguardato sia la sua natura giuridica (passata da pubblica a privata) sia la disciplina previdenziale.

Nel 1933 è istituito l’Ente di Previdenza in favore degli Avvocati e Procuratori (legge 406/1933), l’antesignano dell’attuale Cassa Forense. L’ente provvedeva ad erogazioni temporanee o continuative a favore dei professionisti e delle loro famiglie (art. 1 c. 2 legge 406/1933). L’iscrizione era effettuata d’ufficio e ciascun iscritto era tenuto a versare un contributo proporzionale al reddito professionale. Successivamente, nel 1952, l’ente di cui sopra è soppresso e sostituito dalla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense.

Vengono iscritti d’ufficio gli avvocati che compaiono nei ruoli di ricchezza mobile per reddito professionale; mentre l’iscrizione avviene su base volontaria per i legali che, pur iscritti all’Albo, non siano compresi nei ruoli, perché non raggiungono il minimo imponibile. Con la nota del 12 dicembre 2009 del Ministero del Lavoro, si è giunti alla conclusione di un lungo percorso che ha condotto alla riforma del sistema previdenziale degli avvocati.

La natura giuridica

La Cassa Nazionale Forense, a partire dal 1994, è una fondazione, ossia un ente di diritto privato, dotato di personalità giuridica e autonomia patrimoniale perfetta. Ha sede in Roma e durata illimitata, in quanto ente necessario di interesse pubblico (art. 4 dello Statuto). Si ricorda che la fondazione è un’organizzazione stabile che si avvale di un patrimonio per il perseguimento di uno scopo non economico.

I beni di proprietà della Cassa fanno parte di un patrimonio privato che, in quanto tale, è sottratto alla disciplina sulla dismissione dei beni pubblici. La legge esclude che la normativa si applichi agli enti privatizzati. In buona sostanza, le casse previdenziali sono libere di gestire il proprio patrimonio immobiliare senza alcuna ingerenza pubblica.

Le finalità

La Cassa Nazionale Forense assicura agli iscritti un trattamento previdenziale, eroga loro assistenza e gestisce la previdenza integrativa e complementare. Inoltre, può svolgere e promuovere iniziative, come la costituzione e la partecipazione a società, enti, fondazioni, associazioni, nazionali e straniere. Poi può attuare o partecipare ad iniziative relative allo sviluppo, al consolidamento, alla qualificazione professione e culturale, alla sicurezza degli avvocati. Inoltre, può attuare iniziative culturali, mirate al perfezionamento dei Delegati in materia previdenziale, assistenziale e gestione del patrimonio dell’Ente (art. 2 Statuto).

La Cassa Nazionale Forense si occupa anche dell’assistenza, come previsto nel Regolamento per l’assistenza, in vigore dal 01.01.2016. Si tratta di un provvedimento fondato sul sostegno al reddito, alla professione e alla salute. La medesima tutela è estesa anche alle famiglie dei professionisti. La Cassa Forense, tra le varie attività, garantisce agli iscritti alcune facilitazioni e vantaggi, come la convenzione per la stipula della polizza professionale e sanitaria, oltre ad ulteriori convenzioni utili per lo svolgimento della professione.

Le funzioni sono state espresse nello Statuto del 17 aprile 2015 approvato dal Comitato dei Delegati. I principali organi dell’ente sono collegiali.