Centrodestra ancora in testa. Cosa accadrebbe se si votasse ora
Enrico Letta si è espresso sul ritorno del Mattarellum ma se ciò accadesse e si tornasse alle elezioni, il centrodestra avrebbe la maggioranza
Enrico Letta, nuovo premier del Partito Democratico, in un’ultima dichiarazione ha dichiarato di essere propenso ad un ritorno della legge elettorale Mattarellum. Ma il segretario sembra aver fatto male i conti. Sì perché con l’ultima riforma del taglio dei parlamentari applicando il Mattarellum se si votasse domani, Letta consegnerebbe il paese in mano al centrodestra. Sono favorevoli, ovviamente, i partiti di Salvini e della Meloni ma le dichiarazioni di Enrico Letta hanno lasciato l’amaro in bocca al Movimento 5 Stelle fortemente contrario.
È uno scenario che consegnerebbe il governo al centrodestra anche nel caso in cui Movimento 5 Stelle e PD corressero insieme alle elezioni. Ma vediamo nel dettaglio quali potrebbero essere gli scenari possibili se si andasse alle urne domani. La speranza resta che per il momento gli italiani restino lontano dalle cabine elettorali permettendo al governo Draghi di finire il proprio mandato.
Primo scenario: vittoria del centrodestra
Si ipotizza una replica delle alleanze delle Politiche 2018: centrodestra unito da un lato, centrosinistra in formato ridotto (Pd e alleati centristi) dall’altro, con M5s e la sinistra radicale in corsa solitaria. In questo scenario, il centrodestra otterrebbe oltre i 3/4 dei seggi sia alla Camera (318 su 400) sia al Senato (159 su 200) facendo il pieno di vittorie nei collegi uninominali.
Secondo scenario: vittoria del centrodestra
L’ipotesi mette il centrodestra da un lato e l’alleanza giallo-rossa che sosteneva il Governo Conte II (Pd, M5s, sinistra) dall’altro, con i centristi in corsa solitaria (Italia Viva, Azione, +Europa). In questo caso il centrodestra vincerebbe, ma con un margine ridotto: 250 seggi su 400 alla Camera, 123 su 200 al Senato.
Terzo scenario: coalizioni pari
Nel terzo e ultimo scenario si ipotizza invece che a contrapporsi al centrodestra sia una “grande coalizione” con un centrosinistra allargato sia ai centristi che M5s. Solo in questo caso le due coalizioni si equivalgono, ottenendo però risultati diversi alla Camera (201 seggi per il centrodestra contro 187 del centrosinistra) e al Senato (93 seggi al centrodestra, 100 al centrosinistra). Decisivi, in questa ipotesi, potrebbero essere i voti degli altoatesini della Svp e gli eletti all’estero.
Insomma, la situazione è abbastanza chiara e palese. Il centrodestra risulta la prima forza politica in Italia. Letta è ancora sicuro di volere il Mattarellum?