Corea del Nord: riattivato reattore nucleare di Yongbyon
In Corea del Nord è stato riattivato Yongbyon, un complesso he produce il plutonio utilizzato per armi nucleari. La IAEA lancia l’allarme
In un recente rapporto, la IAEA, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, ha confermato che la Corea del Nord ha riattivato il reattore di Yongbyon. Si tratta del primo segnale di attività del reattore dal dicembre 2018, e l’Agenzia ritiene che il plutonio utilizzato per le armi nucleari sarà prodotto proprio nel complesso del reattore.
Per giungere a tali conclusioni, La IAEA si è dovuta affidare unicamente alle immagini satellitari, dopo essere stata espulsa nel 2009 da Pyongyang, capitale della Corea del Nord.
Pyongyang è stata tenuta per molto tempo sotto osservazione in modo da poter capire quante armi il regime di Kim Jong-un fosse in grado di produrre. Come ulteriore prova, il watchdog ha infatti confermato che il reattore sta scaricando acqua di raffreddamento da Luglio, suggerendo che è operativo.
L’Agenzia, inoltre, ha segnalato delle operazioni di un laboratorio radiochimico, facente parte dello stesso complesso, che riprocessa il combustibile nucleare esaurito. L’ultimo rapporto affermava che il laboratorio era operativo da cinque mesi fino a Luglio 2021. La IAEA ritiene che gli sviluppi al reattore e al laboratorio sono “profondamente preoccupanti”; oltre ad essere una chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Kang Kyung-Wha, il ministro degli Esteri della Corea del Sud, ha dichiarato all’agenzia di stampa Yonhap che il governo “monitora continuamente le attività nucleari e missilistiche del Nord in stretta collaborazione con gli Stati Uniti”.
La Corea del Nord ha continuato a sviluppare armi nucleari da quando gli ispettori dell’AIEA sono stati espulsi. In seguito, Kim Jong-un non ha esitato a mettere Yongbyon al centro delle sue trattative con Donald Trump. Sembra che si sia parlato di un’accordo per diroccare il complesso nucleare che, in cambio, prevedeva una riduzione delle sanzioni economiche. L’accordo, però, venne respinto dall’ex presidente degli USA.
Al momento, per gli scienziati è difficile prevedere ulteriori sviluppi, tenendo conto che essi possono lavorare solo tramite immagini satellitari. Eppure, il rapporto non ha esitato a bollare l’intera situazione come “profondamente deplorevole”.
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