Coronavirus, chiusi musei e teatri. Si arresta anche la cultura
Il Decreto dell’8 marzo ha imposto la chiusura di musei, cinema e teatri per contenere la diffusione del Coronavirus. Anche questa una battuta d’arresto per l’Italia
Coronavirus. “Da oggi in tutta Italia saranno chiusi cinema, teatri, concerti, musei. Una scelta necessaria e dolorosa. Ma la #cultura può arrivare nelle case. Chiedo alle tv di programmare musica, teatro, cinema, arte e a tutti gli operatori culturali di usare al massimo i loro social e siti.”
Così ha dichiarato il ministro Dario Franceschini, a seguito del Decreto dell’8 marzo, che ha annullato anche manifestazioni ed eventi culturali.
L’arte chiusa al pubblico
Una lunga lista di siti chiusi, secondo il MIBACT, tra cui il Parco Archeologico del Colosseo, le Gallerie degli Uffizidi Firenze e il Parco Archeologico di Pompei, tanto per citare i più famosi.
Inoltre, vi sono 4.158 musei, 282 aree archeologiche e 536 monumenti, per un totale di 4.976 dedicati alla cultura e all’arte, oltre all’Associazione degli esercenti cinematografici in Italia (Anec).
Si prosegue con i Musei Civici di Venezia (MUVE) con 11 musei cittadini come il Palazzo Ducale, Museo Correr, Ca’ Rezzonico e Ca’ Pesaro, che fruttano 30 milioni di guadagno annuo.
Tra i luoghi chiusi al pubblico figurano anche i Musei Vaticani, nonostante si tratti di territorio non italiano, che ammonta a 6 milioni di visitatori. Si annovera tra quelli più visitati come il British Museum di Londra, il Louvre e il Metropolitan.
L’arte che resiste
Nonostante l’allarme, ha aperto una importante mostra per il 500esimo anniversario dalla morte di Raffaello, nelle Scuderie del Quirinale, e che spicca come esempio di resistenza.
Anche il Cinema ha avuto uno stop forzato: bloccate le presentazioni di film come Volevo Nascondermi, sulla vita di Antonio Ligabue, o quello dedicato ad Amedeo Modigliani, che era in uscita questo mese.
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