17 Novembre 2021 - 09:43

Covid-19: preoccupante la situazione in Europa

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Covid-19: molto preoccupante la situazione in Europa. Il Giappone ed il Brasile tirano un sospiro di sollievo.

La pandemia di Covid-19 continua a mietere vittime nel mondo e, attualmente, l‘Europa è tornata ad esserne il focolaio principale.

 Nella classifica delle undici nazioni nelle quali, nell’ultimo mese, sono stati registrati in termini assoluti il maggior numero di contagi troviamo gli Stati Uniti, l’ India e il Brasile.

A guidare la risalita dei contagi in Europa è la Gran Bretagna dove, negli ultimi 28 giorni, sono state intercettati un milione e 110mila contagi.

Tuttavia in Gran Bretagna è stata effettuata una forte copertura vaccinale. Il numero dei morti è di 4.342, certamente drammatico ma che, senza l’entrata in scena del vaccino, sarebbe stato di gran lunga più pesante.

Drammatica è la situazione in Russia, che ha registrato 1,05 milioni d’infezioni.

In Francia, per gli alunni delle scuole elementari, torna l’obbligo di indossare la mascherina. Il provvedimento è stato preso, a partire da oggi, con l’obiettivo primario di arginare l’aumento da contagio da Coronavirus.

La Germania fa segnare un record in negativo. Secondo gli ultimi dati diffusi questa mattina dal ‘Robert Koch Institut’, nell’ultima settimana, il rapporto dei nuovi casi su 100mila persone fa segnare quota 303, per la prima volta al di sopra dei 300 dall’inizio della pandemia.

Non va meglio in Ucraina, con 613mila contagi in meno di un mese e 17.151 morti.

Più in generale, è l’Europa dell’est e del nord a subire, in questa fase, il ritorno del virus. Si tratta di una situazione che l’Ecdc, il Centro europeo per il controllo delle malattie, nella sua ultima valutazione del rischio che ha preso in esame i dati disponibili fino al 12 novembre ha definito “molto preoccupante”, “caratterizzata da un rapido e significativo aumento dei casi” nella maggior parte dei Paesi dell’Unione.

Oltre ai paesi menzionati sopra, la circolazione del coronavirus è particolarmente attiva in Slovenia, Croazia, Austria, Slovacchia e Repubblica Ceca, che registrano tra i 1.000 e i 1.500 contagi per milione di abitanti al giorno. Anche i ricoveri in terapia intensiva e la mortalità stanno aumentando in modo esorbitante.

La Bulgaria, dove solo il 20% degli abitanti ha ricevuto due iniezioni di vaccino, presenta un record di 24 morti per milione di abitanti al giorno, mentre in Romania ve ne sono 17 per milione ogni giorno. Il professor Antoine Flahault, uno degli autori del rapporto presentato a Ginevra a tal proposito ha dichiarato:

“Il picco delle contaminazioni sembra essere stato raggiunto in Bulgaria e Romania, il che potrebbe presto portare a uno schiarirsi di questo quadro plumbeo”.

Preoccupante è la situazione anche negli ospedali. Il capo dell’associazione ospedaliera del paese, a tal proposito, si è pronunciato così: “Il peggio deve ancora venire”.

Più a sud, Italia, Spagna e Francia stanno assistendo a una risalita molto più lenta dei casi. Nel bacino del Mediterraneo spicca solo la Grecia con 650 casi per milione di abitanti al giorno e un’elevata mortalità.  

La situazione in Giappone è meno preoccupante, ma stazionaria. Il ministero della Salute, nel suo più recente bollettino aggiornato a ieri, ha confermato 79 nuovi casi di coronavirus in tutto il paese e un decesso, mentre il numero dei pazienti ricoverati in gravi condizioni è fermo a 85. A Tokyo, il governo metropolitano della capitale ha riportato 7 nuovi casi, il numero più basso del 2021. 

E anche il Brasile tira un sospiro di sollievo dopo settimane di angoscia, sono 15 giorni consecutivi con una media di meno di 300 decessi giornalieri per Coronavirus e nella campagna vaccinale supera il 59% della popolazione vaccinata con due dosi.