25 Luglio 2020 - 15:21

COVID, l’appello di Zaia e Fedriga: via all’esercito lungo i confini

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Arriva l’appello di Luca Zaia e Massimiliano Fedriga: “Bisogna schierare l’esercito lungo i nostri confini”. Per loro la minaccia arriva dai Balcani

Il Veneto registra nelle ultime 24 ore, 31 nuovi casi positivi, raggiungendo i 19.790 contagi dall’inizio della pandemia. Secondo Luca Zaia e Massimiliano Fedriga sarebbero necessari maggiori controlli ai confini, un vero e proprio “Schengen sanitario, con libero transito delle merci, ma controlli rigorosi sulle persone.”
Queste le parole di Luca Zaia, a cui fa eco l’appello di Massimiliano Fedriga: “Bisogna schierare l’esercito lungo i nostri confini‘.

Sforzi vanificati

I dati dall’inizio dell’estate vedono il Veneto a quota 55% e il Friuli Venezia-Giulia all’80%, sul totale dei nuovi contagi. Zaia si dice preoccupato a causa di scarsi controlli ai confini: “È inaccettabile che un territorio che ha lavorato bene si debba portare in casa di nuovo il virus per l’incuria di Paesi che non hanno adottato un piano di sanità pubblica.”
Duro l’attacco del governatore nei confronti dei paesi limitrofi che potrebbero vanificare gli sforzi fatti durante i mesi di emergenza sanitaria.

Intensificare i controlli

Sì al transito di merci, ma con maggiori controlli: “Non dico di sospendere il trattato sulla circolazione europea, ma è necessaria una maggiore severità, altrimenti gli sforzi italiani risultano vani.” aggiunge Massimiliano Fedriga. I governatori del Veneto e del Friuli Venezia-Giulia appaiono così più uniti che mai durante l’incontro alle porte di Sacile, al confine tra il Veneto e il Friuli, in occasione dell’inaugurazione della Garbellotto, storica azienda di botti. Fedriga e Zaia lamenterebbero una negligenza nei controlli degli immigrati irregolari, mancanza che potrebbe riportare le regioni a dover affrontare una nuova emergenza sanitaria: “Purtroppo non abbiamo la competenza nel controllo dei confini per bloccare gli immigrati irregolari che arrivano in Friuli Venezia Giulia, ma non possiamo essere noi a pagare le conseguenze dei mancati controlli.”

L’appello di Zaia e Fedriga

La proposta dei due governatori sarebbe pertanto quella di disporre l’esercito lungo i 200 chilometri della demarcazione a Est. Il confine avrebbe, infatti, visto negli ultimi giorni, un traffico intenso di migranti provenienti dall’Afghanistan, Bangladesh, Sri-Lanka e Pakistan. “Ne ho parlato con il ministero dell’Interno, ora parte un nuovo progetto per favorire le riammissioni i Slovenia. Ma al tempo stesso si deve essere severi con chi rientra e non rispetta la quarantena.” commenta Fedriga.

Guardia alta

A concordare anche Luca Zaia: “Vedo una certa insofferenza nel rispetto delle regole, a cominciare dall’isolamento fiduciario. Anche se la situazione è sotto controllo, dal punto di vista della gestione ospedaliera, non possiamo permetterci di ridare spazio al virus:chi arriva deve essere sottoposto subito alla misurazione della temperatura, al test rapido e, in caso di positività, alla quarantena‘. Zaia e Fedriga si dicono così irremovibili sui controlli, chiedendo di mantenere la guardia alta per un’emergenza che non può dirsi ancora conclusa.