Covid, OMS: “Dalla Cina nessuna minaccia imminente”
L’OMS esprime calma per la situazione Covid in Cina. In tutta Italia, però, nell’ultima settimana, i contagi sono risaliti dell’11,4%
Una situazione che, in teoria, dovrebbe mantenere tutti sulla calma piatta. L’OMS predica tranquillità nei confronti del nuovo allarme Covid che sta imperversando in questi ultimi giorni in Cina. Un allarme che, secondo l’Organizzazione, non dovrebbe sfociare, almeno per ora, in nulla di più serio. Intanto, Pechino ha interrotto il rilascio dei visti a breve termine ai cittadini sudcoreani e giapponesi come rappresaglia al rafforzamento dei controlli sanitari sui passeggeri provenienti dal Dragone.
“Il picco attuale di Covid in Cina non dovrebbe avere un impatto significativo in Europa. Scientificamente non c’è una minaccia imminente rispetto all’andamento dell’epidemia in Cina, poiché le sottovarianti individuate sono già circolanti in UE.” ha dichiarato Hans Henri Kluge, direttore regionale per l’Europa dell’OMS. Ma l’allarme intanto è preoccupante in Italia.
Infatti, nel Belpaese, durante l’ultima settimana, i contagi Covid sono risaliti dell’11,4%, percentuale molto consistente. Con essi, di pari passo, sono naturalmente aumentati anche i decessi, in crescita del 9,8%. Questo almeno è emerso dall’analisi effettuata dalla Fondazione Gimbe, relativa alla settimana 30 dicembre 2022-5 gennaio 2023. Dei dati che sono naturalmente preoccupanti, da tenere sotto controllo e monitorare costantemente.
I motivi di preoccupazione sono tutti da ricercare in questa nuova variante del virus, definita “Kraken“. Si tratta della variante più trasmissibile della pandemia. Per il momento, però, non non sono state rilevate differenze significative nella gravità delle infezioni tra i casi da XBB.1.5 e altre mutazioni, ma saranno eseguite verifiche nei prossimi giorni.
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