Crema solare: applicarne poca non previene scottature e danni alla pelle
Applicare poca crema solare, riduce di oltre il 50% il potere protettivo dai raggi UV. Riscontrati anche danni al DNA. Ecco le giuste quantità
Quando ci si espone al sole, al mare e non solo, è buona norma applicare sulla pelle la crema solare. Il potere protettivo di queste creme, non solo aiuta ad evitare fastidiose scottature, ma contribuisce a prevenire danni anche molto gravi alla pelle. Infatti, come spiegato anche in questo articolo, un’eccessiva esposizione ai raggi solari nel corso del tempo può causare un precoce invecchiamento della pelle e la comparsa di tumori cutanei.
I raggi UV, infatti, se non adeguatamente schermati, sono in grado di creare modifiche nel DNA delle cellule favorendo, col passare degli anni, la comparsa di neoplasie. La crema solare, però, va applicata nel giusto modo e nelle giuste quantità, altrimenti la protezione cala di oltre il 50%.
A dimostrare questi dati è stata una ricerca fatta dagli studiosi del King’s College di Londra. Alcuni volontari sono stati fatti abbronzare in maniera controllata per cinque giorni. Alla fine sono stati analizzati campioni di pelle prelevati tramite biopsie. Nelle zone non adeguatamente trattate con filtri solari, è stato riscontrato un danno al DNA considerevole, rispetto alle zone protette.
Per questo è stata stimata la quantità minima di crema da applicare al fine di ottenere il livello di protezione riportato dall’etichetta: 2 mg di crema per centimetro quadrato (7 cucchiaini di crema in totale). Importante è non tralasciare zone sensibili come il collo, gambe, piedi e orecchie.
Secondo la ricerca, pubblicata su Acta Dermato-Venereologica, è importante ripetere le applicazioni di crema solare ogni due ore e dopo il contatto con l’acqua. Solo in questo modo si può godere dell’effettivo potere protettivo dei prodotti.
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