20 Settembre 2020 - 11:26

Crepe di Irama: oltre le hit estive, schegge nostalgiche e contaminazione

Crepe, Irama

Si chiama Crepe il nuovo album di Irama, fuori dal 28 agosto. Sette tracce che vanno oltre le hit estive, con uno sguardo più attento ai testi e alle musicalità. Dalle note nostalgiche alle contaminazioni pop-rock, fino ad arrivare alle atmosfere da falò in spiaggia

Crepe è l’ultimo album di Irama, uscito il 28 agosto, conta sette tracce che ruotano attorno ad una storia interessante. Quella di Filippo Maria Fanti, questo il nome all’anagrafe dell’artista, il quale proprio non ci sta a passare come un distributore ambulante di tormentoni. Nella musica di Irama c’è tanto altro e Crepe è l’intraprendente tentativo di scrollarsi di dosso un’etichetta davvero opprimente.

Non è semplice la vita del “figlio da Talent”, Irama lo sa bene, così come tantissimi altri talenti che negli ultimi anni sono stati letteralmente lanciati dal luminoso e fascinoso mondo dei reality in cui si prova a dimostrare di essere artisti. Che si tratti di Amici, di X Factor o di qualsiasi altra vetrina, alcune delle firme pop e non solo del recente panorama musicale italiano, proviene proprio da questo mondo. Che si mettessero quindi l’anima in pace i detrattori di tali format televisivi.

Non è nemmeno facile staccarsi di dosso il tag di cantante da tormentoni da spiaggia. Irama è infatti stato protagonista indiscusso delle scorse estati con brani come “Nera”, “Arrogante” e di recente “Mediterranea”. Grandi successi che ci hanno accompagnato nel corso della calda stagione e anche quest’anno il brano di Irama ha scalato le vette delle classifiche e conquistato certificazioni di vendita.

Tuttavia, Irama non è soltanto questo. L’obiettivo di Crepe è quello di raccontare un lato inedito del cantautore, quello più vicino a capolavori come “La ragazza con il cuore di latte”. In Crepe infatti c’è il romanticismo delle ballad, l’intensità del pop, l’energia del rock e le vibrazioni della trap. Tutte le anime, tutte le “crepe” di Filippo.

L’album si apre con l’omonimo brano “Crepe”, forse non il prodotto più riuscito del progetto, poiché nelle sonorità richiama un po’ troppo “Mediterranea” con il rischio déjà vu. Niente paura, ci pensa “Bazooka” a ripristinare gli equilibri con un mood rock inedito per Irama e al quale non calza niente male. E a proposito di ritmo contagioso, venerdì 25 uscirà il videoclip di “Crepe” , contributo che vedrà la partecipazione della ReUnion Studio ASD.

“Meditteranea” è la terza traccia di Crepe, senza dubbio una delle hit più ballate e più suonate di questa complicata estate 2020, nell’album arricchita dalla collaborazione con De La Ghetto. A seguire “Flow”, titolo che anticipa anche il genere e l’aria che tira nel pezzo, si tratta anche in questo caso di un mondo non praticato da Irama, la trap. Ma le sperimentazioni e le contaminazioni di Crepe ci piacciono, rendono l’album diverso e propositivo all’esplorazione sonora. 

“Arrogante” è la quinta traccia, ma nulla di nuovo. L’abbiamo ascoltata e apprezzata tra i tormentoni 2019. Perché riproporla? Purtroppo suggerisce l’idea di un riempitivo, anche se non appare lontana l’idea di Irama di rendere giustizia ad un suo successo con la maiuscola. Ci pensa “Eh mama eh” a riportare Crepe ad un livello interessante, fatto da un piano melodico acuto e ben studiato.

Il brano è sicuramente uno dei più interessanti dell’album, grazie ad un refrain al limite della radiofonico e un testo notevole anticipato da una intro rappata. Questo Irama trascina, poiché resta fedele alla sua indole moderna, ma al contempo protende ad un classicismo desueto e piacevole.

Chiude la tracklist di Crepe, “Dedicato a te” un naming che fa pensare a Vasco e probabilmente non esula dall’intenzione celebrativa. Una canzone quasi canzonetta, spensierata, leggera, un tocco di semplicità in un cofanetto dai sapori ben miscelati.

Sette tracce per svelare le velature musicali, tutte le anime di Irama, senza però dimenticare di investire su ciò che sa già fare bene. Dunque gli si perdona l’eccesso di hit estive. Dopotutto che male c’è nel cantare ritmi coinvolgenti o nel ricreare quelle atmosfere di condivisione tipiche da falò in spiaggia? Il 2020 è l’anno in cui non è possibile abbracciarsi e Crepe racchiude in sé anche la voglia di poterlo tornare a fare molto presto.