27 Maggio 2021 - 12:15

Cyberbullismo e cyber-violenza: quante tipologie del fenomeno conosci?

CYBERBULLISMO TIPOLOGIE

Flaming, harassment, cyberstalking e tanto altro: scopriamo le tipologie in cui si classifica un fenomeno complesso come quello del cyberbullismo

Il cyberbullismo, anche ciberbullismo, è una forma di bullismo che si realizza attraverso gli strumenti telematici, tramite internet. Si tratta di una cyber-violenza dalle molteplici forme, classificabile in diverse tipologie. Scopriamole insieme.

Cyberbullismo: le tipologie

FLAMING

Con questo termine ci si riferisce a messaggi elettronici, violenti e volgari, che innescano “liti” verbali online. Il flaming può concentrarsi nelle conversazioni all’interno delle chat ma anche all’interno dei videogiochi interattivi su internet. In questo caso, ad esempio, i giocatori con meno esperienza, dopo errori nel game, possono essere bersagliati da insulti e minacce. Il “new user“, vittima di “flame war“, spesso alimenta la sequela di offese con altrettanta aggressività perché si sente protetto dall’anonimato.

HARASSMENT

Dall’inglese “molestia“. Si tratta dell’invio reiterato di messaggi offensivi, scortesi ed insultanti, attraverso e-mail, sms, mms, telefonate spiacevoli. Lo scopo di questa forma di cyber-violenza è ferire psicologicamente la vittima. In questo caso, contrariamente al flaming, si realizzano le proprietà della persistenza e della asimmetria di potere tra il cyber-bullo e la vittima. La relazione è impari: come nel tradizionale bullismo, la vittima subisce passivamente le molestie o, al massimo, cerca generalmente invano di frenare l’aggressività del persecutore. In alcuni casi il cyber-bullo si fa affiancare da altri contatti online (mailing list), dando vita al fenomeno di “harassment con reclutamento volontario“.

CYBERSTALKING

Quando l’harassment diventa particolarmente aggressivo, può sfociare in cyberstalking. Esso consiste nella persecuzione tramite mezzi informatici: invio ripetuto di messaggi minacciosi ed intimidatori per suscitare paura nella vittima. Il cyberstalking è sempre più frequente nel contesto di relazioni conflittuali con i coetanei e di rapporti sentimentali interrotti. In questo caso il cyber-bullo può immettere in rete materiale riservato in suo possesso (fotografie esplicite, videoclip privati, manoscritti personali).

DENIGRATION

L’obiettivo del cyberbullo, con la denigration, è infangare la reputazione di un proprio coetaneo o di suoi amici. Per farlo, l’artefice della violenza diffonde in rete pettegolezzi, dicerie crudeli, foto compromettenti. Il persecutore, spesso, modifica il viso o il corpo dello studente preso di mira per renderlo ridicolo, oppure lo fa apparire in scene sessualmente esplicite tramite fotomontaggi. I coetanei che visualizzano in rete fotografie o videoclip infamanti sono talvolta spettatori passivi, talvolta attivi (se avviano il download del materiale o lo inviano ad altri amici). In questa forma di violenza, dunque, l’attività intenzionale del cyber-bullo può ottenere, tramite un contributo attivo ma non richiesto, effetti ancora più distruttivi.

IMPERSONATION

L’impersonation avviene quando uno studente viola l’account di qualcuno, dopo essersi impadronito della password. Il cyber-bullo finge di essere un’altra persona per consegnare una cattiva immagine della stessa, compromettendone la reputazione e le amicizie. Siamo di fronte ad impersonation anche quando uno studente, ad esempio, crea un account fittizio per contattare la vittima ed estrapolare informazioni private. Spesso questo forma di violenza viene messa in atto da partner vendicativi.

OUTING AND TRICKERY 

Con il termine “outing” ci si riferisce ad una forma di cyberbullismo con cui il cyber-bullo, dopo aver raccolto le confidenze spontanee (outing) della vittima (sms, chat, ecc), le diffonde online. In molti casi, l’artefice della violenza può spingere con l’inganno (trickery) il coetaneo a confessare segreti o informazioni imbarazzanti su se stesso o un’altra persona.

EXCLUSION

Con l’exclusion, il cyber-bullo banna volontariamente un coetaneo da un gruppo online (lista di amici), da una chat, o da un gioco interattivo. Così facendo, mira ad indebolire la leadership di uno studente che si alimenta anche attraverso la rete di contatti virtuali.

CYBERBASHING O HAPPY SLAPPING

Il cyberbashing o happy slapping (letteralmente “schiaffo allegro“) ha luogo quando un’aggressione fisica viene ripresa con il cellulare. I video o le immagini vengono, poi, postate su internet e fatte circolare in rete. Gli utenti, pur non avendo partecipato direttamente al fatto, possono commentare l’accaduto o alimentare le condivisioni.