D’Alema e lo scontro fratricida nel Pd
D’Alema interviene a gamba tesa nelle “faccende” del partito. Partito della Nazione ed eventuale scissione a sinistra sembrano ormai prossime secondo l’ex Presidente del Consiglio
[ads1]La storia, nel corso dei secoli, ci ha insegnato che ogni famiglia è caratterizzata da invidie e diatribe interne che, spesso e volentieri, coinvolgono fratelli e sorelle.
Dai biblici Caino e Abele fino a Romolo e Remo, è possibile ritrovare esempi classici che mostrano quanto la tranquillità e la normalità familiare possa essere messa in discussione da un qualsiasi evento.
Le vicende tra fratelli non si sono mai fermate e sono giunte ai tempi nostri coinvolgendo direttamente il partito di maggioranza relativa(il Pd).
Dopo le note(e alquanto tragicomiche) primarie della scorsa settimana, concluse con il ricorso di Bassolino respinto dal collego dei garanti del partito, le cose non sono per nulla migliorate in casa Pd e a peggiorare la situazione di totale smarrimento del partito è intervenuto anche l’ex Presidente del Consiglio, e figura di spicco della politica italiana, Massimo D’Alema.
L’ex segretario Ds, in un’intervista al “Corriere della Sera”, è riuscito in un sol colpo a criticare l’attuale gestione del Pd e allo stesso tempo proporre(anche se non proprio in maniera esplicita)una scissione dell’ala “sinistra”(o presunta tale date le “mosse” alla Brancaleone compiute in questi due anni).
D’Alema, da sempre critico con qualsiasi gestione del partito(negli anni è divenuto celebre anche per il suo ruolo di “ammazza segretari”), ha affrontato la tematica considerando sia la condizione attuale del partito, ormai diviso fra alleanze di centro-destra e accenni di centro-sinistra(che si ritrova esclusivamente in qualche manifesto), che sulle conseguenze degli episodi di Napoli e Roma.
Per quanto riguarda lo “stato di salute” del partito, D’Alema non solo ha criticato aspramente l’atteggiamento di Orfini (definito arrogante dall’ex Premier)ma ha anche ammesso la crescita di un’enorme sofferenza a “sinistra”(come ammesso da altri esponenti della minoranza dem) che inevitabilmente si tramuterà(e si sta tramutando) in astensionismo, disaffezione e nascita di nuovi gruppi.
Entrando invece nel merito della vicenda primarie, invece, ci è andato giù parecchio duro: dapprima ha ritenuto il “giochino” sul ricorso di Bassolino un atto di “stupidità” e successivamente ha accusato la maggioranza democrats di reagire alle crisi utilizzando insulti e, addirittura, metodi stalinisti (Achille Occhetto direbbe “ipse dixit”).
Infine, D’Alema è intervenuto sulla realtà del Partito della Nazione che, secondo il suo parere(e non solo), non solo è una realtà ma che, su riflessione di Verdini(preoccupato per una possibile scissione a sinistra che porterebbe alla sconfitta), ha l’esplicito obiettivo di distruggere il centro-sinistra.
La condizione politica del Pd è divenuta, ormai, più che tragica e l’intervento del “guru” del partito(noto ai più come l'”emminenza grigia” del centro-sinistra italiano)conferma che prima della fine della legislatura ci potrebbe essere più di qualche modifica in casa democrat…
…A meno di ritirare strategiche dell’ultima ora(come ci hanno abituato le minoranze del partito da diversi mesi).
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