25 Luglio 2019 - 10:00

Day trading, un’analisi tra definizione e rischi

forex

Secondo la definizione più diffusa, il day trading è una modalità di negoziazione di strumenti finanziari attraverso la gestione di una posizione che viene aperta e chiusa in un solo giorno

Il day trading si riferisce dunque a posizioni di mercato che sono detenute solo per un breve periodo di tempo, che di norma difficilmente abbraccia l’intero arco della giornata, essendo più preferibilmente racchiuso in pochi minuti o ore.

Come ci ricorda TradingOnline.it, una guida autorevole in questo comparto, la posizione assunta da un investitore impegnato nel day trading può essere long (acquisto) o short (vendita allo scoperto). In ogni caso, il day trader vorrà cercare di trarre vantaggio dalla volatilità durante la giornata di trading, e ridurre il rischio “notturno” causato da eventi che potrebbero succedere dopo la chiusura dei mercati.

Ma quanto è realmente rischioso il day trading?

Anche se molti ritengono che questa modalità di investimento sia molto rischiosa, in realtà val certamente la pena sottolineare che il fatto che le posizioni di day trading vengano elaborate e chiuse in un solo giorno dovrebbe rendere il trading di questa “categoria” più sicuro, piuttosto che più rischioso, rispetto al trading più esteso.

D’altronde, uno dei modi migliori per controllare il rischio è proprio quello di limitare la durata dell’operazione. Più a lungo si rimane in una posizione, maggiore è anche la probabilità che il prezzo possa muoversi contro le proprie previsioni. Con il day trading, si elimina invece il rischio che durante la notte qualcosa possa andare storto (e nel fine settimana, naturalmente), con evidenti benefici per il trader.

Insomma, poiché i trader giornalieri non mantengono le loro posizioni aperte durante la notte, gli investitori possono evitare il rischio di una sorpresa negativa in un mercato estero, notizie economiche sfavorevoli o una  trimestrale insoddisfacente pubblicata dopo la chiusura dei mercati.

In aggiunta a quanto sopra, il day trading tende a ridurre, e non ad aumentare, la volatilità del mercato. I trader diurni sono tipicamente alla ricerca dei loro profitti attraverso la “caccia” di piccoli movimenti di prezzo, in alto o in basso. I loro continui scambi giornalieri forniscono liquidità sufficiente per mantenere i mercati senza carenze, rispetto ai mercati scarsamente negoziati che sono invece soggetti a forti oscillazioni dei prezzi.

Insomma, giungendo alle debite conclusioni, se realizzato correttamente il day trading è un approccio di investimento conservativo che non a caso viene utilizzato da molte istituzioni, nonché da trader professionisti, che usano o meno la leva finanziaria per poter amplificare i potenziali profitti.

Tuttavia, nonostante tali punti di merito, il day trading ha ottenuto una cattiva reputazione negli anni ’90 dello scorso secolo, quando molti principianti hanno iniziato a negoziare con questa modalità, sperimentando per la prima volta nuove piattaforme di trading online senza applicare strategie di trading coerenti. Hanno in altri termini pensato che investire nei mercati finanziari fosse la soluzione per tutti i propri problemi economici… andando però incontro a un drammatico risveglio!