Decreto Ristori: riduzione delle bollette per le imprese
Il Senato approva il maxi-emendamento alla legge di conversione del Decreto Ristori che ora passa alla Camera. Tra le modifiche passate: sconto in bolletta per professionisti e imprese
Ieri l’aula del Senato ha approvato, con voto di fiducia, il ddl n.1994 che converte in legge il c.d Decreto Ristori. La fiducia è stata posta sul maxi-emendamento voluto dal governo, recante numerose novità. Tra queste, l’istituzione di un fondo da 180 milioni di euro a sostegno delle bollette elettriche delle imprese. Adesso la palla passa alla Camera dei Deputati.
Nel testo di modifica del Decreto Ristori compare l’articolo 8-bis, dedicato proprio alla riduzione degli oneri delle bollette elettriche per professionisti e imprese. L’articolo istituisce anche un fondo da 180 milioni per il 2021, al fine di tagliare le voci “trasporto e gestione del contatore” e “oneri generali di sistema” presenti in bolletta. Le misure si applicheranno alle utenze non domestiche, connesse in bassa tensione, che alla data del 25 Ottobre 2020 risultino dotate di Partita IVA attiva. Dovranno anche dichiarare “di svolgere come attività prevalente una di quelle riferite ai codici ATECO riportati negli allegati del Decreto Legge”.
Spetterà ad ARERA (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) rideterminare le tariffe per la distribuzione dell’energia elettrica, così come per gli oneri. Rimodulazioni che non dovranno comportare nuovi aggravi per imprese e professionisti. ARERA dovrà anche definire l’arco temporale in cui sarà valida la rimodulazione, assicurando che:
- sia previsto un risparmio, parametrato al valore vigente nel terzo trimestre del 2020, delle componenti tariffarie fisse fisse applicate per punto di prelievo;
- per le sole utenze con potenza disponibile superiore a 3,3 kW, la spesa effettiva relativa alle due voci – “trasporto e gestione del contatore” ed “oneri generali di sistema” – non superi quella che, in vigenza delle tariffe applicate nel terzo trimestre dell’anno 2020 si otterrebbe assumendo un volume di energia prelevata pari a quello effettivamente registrato e un livello di potenza impegnata fissato convenzionalmente pari a 3 kW.
Il Ministero dell’Economia e Finanze verserà metà dei fondi necessari entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione, la restante metà entro il 30 Maggio 2021. Si tratta sicuramente di una boccata d’aria fresca per imprese e professionisti, decisamente prostrati da quasi un anno di lotta al Covid.
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