Decreto Sicurezza: Salvini provoca, Di Maio abbocca
Matteo Salvini ha annunciato che il Decreto Sicurezza sarà domani nel CDM. E Di Maio si infuria, prevedendo uno scontro con il Quirinale
Ormai ci attestiamo su un botta e risposta continuo. Da entrambe le parti ci sono i due leader più in voga del momento. Matteo Salvini e Luigi Di Maio non si sopportano più, e l’ultimo atto di questo litigio perenne si è concretizzato stamattina. Il ministro dell’Interno, parlando ad un comizio a Lecce, ha detto che conta di approvare domani il Decreto Sicurezza nel CDM. Una dichiarazione che ha mandato su tutte le furie il pentastellato, che prevede uno scontro completo con il Quirinale.
“Conto di approvare domani il Decreto Sicurezza in CDM. Dobbiamo dare pronto riscontro a tutte le osservazioni formulate. Il testo non può essere stravolto: si tratta di ulteriori limature, come già avvenuto in occasione del Dl dello scorso anno. Si tratta di un testo solido e completo che già contiene tutte le necessarie coperture finanziarie. L’importante è raggiungere l’obiettivo e adottare al più presto il decreto per combattere gli scafisti e tutelare più efficacemente le Forze dell’Ordine.” ha dichiarato Matteo Salvini.
“Sul provvedimento ci sono dubbi del Quirinale. Penso che con le interlocuzioni si possano risolvere i dubbi e andare avanti. Dopo che la Lega ha aperto lo scontro con il Papa, con il segretario della CEI, adesso ci manca solo lo scontro con il presidente della Repubblica e abbiamo fatto la collezione.” ribatte invece Di Maio.
Anche Conte gli fa eco: “C’è un’interlocuzione in corso. Sono provvedimenti che vanno ancora approfonditi negli aspetti più tecnici e puntuali, ma riteniamo che siano nell’interesse degli italiani.”
Tutto questo si può leggere solamente come l’ennesima provocazione da parte del ministro dell’Interno. Per l’ennesima volta, i 5 Stelle abboccano. E non è un bene, in vista del voto europeo.
La strategia pronta a far saltare il banco
Si profila, dunque, un gioco perdi-perdi per il Movimento 5 Stelle. Questo perché, a pochi giorni di distanza da un voto fondamentale, Matteo Salvini ha nuovamente incastrato il movimento politico di Luigi Di Maio. Infatti, due sarebbero le soluzioni possibili per uscire da questa situazione di stallo che anima ormai la politica da quasi un mese.
La prima, naturalmente, riguarda l’approvazione, anche da parte dei 5 Stelle, del Decreto Sicurezza con le relative modifiche. In questo caso, tutto ciò che si verrebbe a creare sarebbe una vittoria in larga pianta per Salvini, che a quel punto potrebbe sfruttare il suo “successo” come tornaconto elettorale da promuovere per il voto europeo. Inutile dire che, in questo caso, chi ci rimetterebbe sarebbero i 5 Stelle, che vedrebbero ulteriormente ridimensionate le loro già poche chance. E stiamo parlando dell’alternativa, probabilmente, meno “dispendiosa” e più conservatrice.
La seconda, invece, sarebbe quella dell’osteggiamento del Decreto Sicurezza, le cui modifiche verrebbero respinte dal Movimento 5 Stelle. In quel caso, quasi sicuramente, si potrebbe scatenare il finimondo. Infatti, sempre per il voto europeo imminente, questa strategia non converrebbe, in quanto aizzerebbe tutta la proverbiale dialettica di Salvini nei confronti del partito di Luigi Di Maio, che è già alquanto in difficoltà. In più, potrebbero decretare la fine del Governo.
Entrambe le strategie sono pronte e volte a far saltare il banco nel Governo. Come si era potuto già prevedere precedentemente dalle parole e dagli scontri già concretizzatisi nei giorni scorsi, la tenuta dell’esecutivo è davvero ad un passo dal distruggersi definitivamente.
Ma c’è un fattore che finora in pochi hanno considerato (solo Di Maio), e che potrebbe risultare determinante. Infatti, nell’ombra trama un terzo attore che potrebbe palesemente decidere le sorti del Governo. Stiamo parlando del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che mai come in questa occasione potrebbe giocare a favore del Movimento.
Il jolly
Tutti quanti sono a conoscenza di quanto il Decreto Sicurezza non sia stato benvoluto dal presidente della Repubblica, che ha avuto più di una remora nel farlo passare. Sergio Mattarella ha una sorta di vera e propria avversione nei confronti della politica protezionistica della paura dettata dal Ministro dell’Interno.
Più e più volte, in maniera informale, il capo dello Stato ha osteggiato i provvedimenti e le comunicazioni dettate da Matteo Salvini, in quanto gli è completamente avverso. Questo è un fattore che potrebbe pesare davvero tanto e che potrebbe correre in soccorso dei 5 Stelle. Un vero e proprio jolly da giocarsi per tentare di arginare lo strapotere leghista.
Lo stesso Di Maio, nelle sue parole, sembra aver fatto trapelare che è su questa pista che probabilmente batterà il Movimento. Funzionerà oppure no? Resta ancora tutto da scoprire.
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