9 Novembre 2015 - 12:06

Destra-Sinistra ovvero modifiche in salsa italiana degli schieramenti

destra-sinistra

I nuovi soggetti di Destra-Sinistra si presentano alla popolazione con i migliori presupposti, ma le diverse perplessità sulle due compagini portano a una serie di riflessioni sulla realtà dei fatti

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Nel 1994 Giorgio Gaber presenta uno di quei brani che sarebbe passato alla storia non solo per la sua minuziosa quanto comica (ed aggressiva) descrizione dei luoghi comuni e delle abitudini fra schieramenti opposti ma anche per la possibilità di riproposizione “ogni stagione”.

“Destra-sinistra” mai come in questo periodo (come anche in altri che hanno caratterizzato la politica italiana) può essere riproposto all’attenzione della popolazione italica come “monito” verso la nascita dei nuovi contenitori partitici ai lati del Pd.

Destra-Sinistra ovvero modifiche in salsa italiana degli schieramenti

Destra-Sinistra ovvero modifiche in salsa italiana degli schieramenti

La “Cosa rossa” e la “Cosa nera” (come definita da Alfano per descrivere il nuovo asse Salvini-Meloni-Berlusconi) descrivono perfettamente le situazioni presentate da Gaber e come nel pezzo, in cui l’autore in maniera scherzosa si domanda cos’è la destra e cos’è la sinistra, fanno riemergere tutti i dubbi del caso.

Infatti, al di là dei macro progetti a livello nazionale, le contraddizioni in termini derivanti dagli atteggiamenti dei due “nuovi” schieramenti portano alla mente non pochi interrogativi.

Nel nuovo schieramento di “destra”, capeggiato dal leader della Lega Nord Salvini, le perplessità sorgono su due questioni.

La prima è quella riguardante il ritorno di fiamma tra il Cavaliere e la Lega Nord; circa tre anni fa, in contemporanea con l’ascesa nel partito, Salvini affermava via Twitter la volontà di non tornare mai più con Berlusconi, che il suo partito aveva voglia di creare un nuovo percorso generazionale e che avrebbe “corso” da solo piuttosto che in alleanza con FI.

Allo stesso modo parlava Giorgia Meloni, altro astro nascente della destra italiana, che due anni fa dicharò di aver “provato vergogna a stare nel Pdl”.

Questo cambio repentino di strategia mostra chiaramente come il progetto parta debole sin dall’inizio, con una strategia sterile, una proposta politica statica ed un’alleanza fondata più sull’opportunità che su una vera e propria base politica.

Sul versante opposto, invece, il discorso è ancor più complicato: Sel, il partito guida della nuova “Cosa”, nella maggior parte delle amministrazioni locali e regionali governa in totale sintonia con il “nemico di sempre” (il Pd).

Questa situazione, più unica che rara, non permette di comprendere quale sia la strada che il nuovo soggetto intenda pretendere (data una generale difformità di azione giustificata dalla “convenienza” del momento e del luogo) ed inoltre sminuisce l’eventuale proposta del soggetto in costruzione.

A tutto ciò si aggiunge un ulteriore situazione che coinvolge gli ex Pd; subito dopo le elezioni del 2013, il partito di maggioranza relativa stringeva una nuova alleanza (di “solidarietà nazionale”) con il centro-destra.

Tutto il Pd (compresi coloro che ora sono confluiti nel nuovo soggetto) avallarono la soluzione e tutta la sinistra scomunico il partito ed i suoi elementi.

Anche in questo caso mal si comprende il punto di contatto tra soggetti che attraversano, spesso e volentieri, periodi di “amore/odio” e che risultano funzionali più alla debolezza del contenitore partitico che altro.

“Tutti noi ce la prendiamo con la storia ma io dico che la colpa è nostra è evidente che la gente è poco seria quando parla di sinistra o destra.” (Destra-Sinistra, Giorgio Gaber)

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