Di nuovo giallo: ritrovati due corpi nell’ex villa Versace
A 24 anni di distanza dal giallo dell’omicidio di Gianni Versace, l’ex villa di Miami Beach è di nuovo scenario di un giallo. Rinvenuti due corpi senza vita nella stanza del lussuoso boutique hotel
La celebre mansion dello stilista Gianni Versace torna sotto i riflettori per un nuovo caso di cronaca. Scenario dell’omicidio del celebre stilista, assassinato con colpi di pistola da Andrew Cunan nel 1997, la villa di Miami Beach consegna ora agli inquirenti i corpi di due persone, rinvenute senza vita nella stanza d’albergo. La villa era stata, infatti, trasformata ne La Magione o The Villa Casa Casuarina, un lussuoso boutique hotel.
Il ritrovamento
I corpi sarebbero stati ritrovati da alcuni addetti alle pulizie. La polizia di Miami Beach avrebbe così, ricevuto una telefonata dallo staff della Versace Mansion, annunciandone il ritrovamento. Le indagini sono al momento in corso e al momento rimane azzardato un collegamento con la data dei fatti. Oggi, infatti, ricorrerebbe l’anniversario della morte dello stilista, assassinato esattamente 24 anni fa.
Il caso Versace
‘Con la morte di Versace l’Italia ed il mondo perdono lo stilista che ha liberato la moda dal conformismo, regalandole la fantasia e la creatività‘ l’amico Franco Zeffirelli dirà di Gianni Versace dopo il suo omicidio. I primi a soccorrere lo stilista, steso sulle gradinate della mansion da due colpi di pistola, gli amici Antonio D’amico e Lazaro Quintana. La corsa verso lo Jackson Memorial Hospital di Miami sarà inutile e poco dopo Gianni Versace sarà dichiarato morto.
Dell’omicidio fu subito individuato un colpevole, Andrew Cunanan, un tossicodipendente dedito alla prostituzione omosessuale. All’epoca sulle spalle di Cunanan sarebbero pesati altri pesanti accuse, per svariati casi di omicidio e per questo da tempo ricercato. Cunanan fu ritrovato morto alcuni giorni dopo dall’omicidio dello stilista, nella sua casa galleggiante sulla baia.
‘Il Sorriso della Medusa‘: il caso Forti
La scena della baia rimase punto focale dell’attenzione della stampa internazionale, nonché una delle scene del crimine forse più compromesse secondo i media. A destare sospetto le contraddizioni della scena del crimine e la rapidità con cui si conclusero le indagini, forse sintomo di un affaticamento del dipartimento della polizia di Miami Beach, a causa della copertura mediatica del caso. Il documentario ‘Il Sorriso della Medusa‘, realizzato da Chico Forti in collaborazione con RaiTre, mostrò forse il fianco più debole della Miami in divisa, decisa a consegnare un colpevole alla stampa e chiudere un caso considerato scomodo.
Da Versace a Forti
Da Gianni Versace a Chico Forti il passo è stato breve. L’imprenditore trentino fu accusato nel 1998, (soltanto un anno dopo dall’uscita del documentario) dell’omicidio di Dale Pike, ritrovato morto sulla spiaggia di Sewer Beach a Miami. Nel 2000, Forti viene condannato all’ergastolo senza possibilità di condizionale. Ora il ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio parla di un accordo con il governatore della Florida, Ron De Santis, sulla possibilità per Forti di avvalersi dei benefici della CEDU (Corte europea dei diritti dell’uomo). L’obiettivo è ottenere il trasferimento per Forti, così che possa scontare la pena in Italia.
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