5 Agosto 2021 - 17:16

Draghi: il Governo tra il nodo MPS e le riforme da attuare

Draghi

Draghi aspetta la prima tranche di soldi da Bruxelles e il Governo si prepara a programmare ed attuare una stagione di riforme

Nel Governo Draghi salgono le tensioni relative alle prossime mosse per rilanciare il Paese. Il tutto in un clima in cui sono già presenti forti malumori relativi all’estensione del green pass e il dossier migranti, con la Lega che darà battaglia fino all’ultimo. Intanto sul tavolo di Palazzo Chigi irrompe anche il dossier Mps-Unicredit.

“Non vi sono le condizioni per mettere in discussione la dismissione della partecipazione dello Stato in Mps.” Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, non usa giri di parole per motivare davanti alle Commissioni Finanze di Camera e Senato, l’urgenza da parte del Tesoro di raggiungere un accordo con Unicredit sulla cessione del Monte dei Paschi.

Al contempo il ministro rassicura sul fatto che la banca più antica del mondo non sarà oggetto di “smembramento”. Il governo presterà “la massima attenzione alla tutela dei lavoratori”, che l’operazione con Unicredit non si sostanzierà in una “svendita di proprietà statali”. Inoltre, l’impegno a compensare Siena e la Toscana per la perdita di un baluardo della loro economia saranno una “priorità indiscussa e incomprimibile”.

I soldi di Bruxelles e le riforme

Roma, intanto, aspetta con ansia la prima tranche dei fondi in arrivo da Bruxelles: Per l’Italia si tratta di circa 25 miliardi di euro, il 13 per cento del totale.

Bisogna fare in fretta ma soprattutto attuare bene e concretamente le riforme. Intanto, il nostro Paese è già in ritardo. Secondo la tabella di marcia del Governo, la riforma del fisco avrebbe dovuto vedere la luce entro il mese di luglio attraverso un disegno di legge delega, così come la legge annuale sulla concorrenza, che però è storicamente in ritardo. Entrambe le riforme ad oggi,  dovrebbero slittare a settembre, quindi oltre la deadline fissata. Per ora ancora nulla di tragico, ma il tempo stringe ed in Europa guardano con occhi molto attenti ciò che accade (o non accade) in Italia.