Elezioni 2018, le ultime mosse prima del voto del 4 marzo. Le quattro liste principali sotto osservazione
Mancano pochi giorni alle
Elezioni 2018 e dopo tatticismi e programmi presentati, gli schieramenti si preparano allo sprint finale. Infatti, da un capo all’altro dell’arena politica, le decisioni sul da farsi sono molteplici ed investono aspetti differenti fra loro. Con le
larghe intese a fare da
liaison tra
centro-destra e
centro-sinistra, soprattutto a causa di una
legge elettorale non proprio obiettiva in termini numerici, ecco le mosse degli ultimi giorni di
campagna elettorale dei quattro maggiori schieramenti.
Centro-destra
Dopo aver avallato velatamente, seppur con smentita successiva, le
larghe intese, il vero problema nel
centro-destra rimane sempre la leadership per il post
Elezioni 2018.
Berlusconi cerca in ogni modo di imporre
Tajani, chiamandolo in causa a giorni alterni, ma
Salvini non molla la presa. Il tutto, quindi, si giocherà sulle percentuali di consensi prese, con scenari inediti in caso di mancato raggiungimento del
40%.
Centro-sinistra
Anche nel
Centro-sinistra il problema è rappresentato dalla leadership ma a differenza degli
avversari la partita si gioca sia sul campo politico che su quello partitico. Il nome di
Gentiloni, difatti, sembra l’
unicum politico in caso di larghe intese, mentre
Matteo Renzi perde giorno per giorno consenso elettorale e partitico. La possibile intromissione dei
senatori,
Prodi su tutti (ma non si esclude un ritorno di
Mdp in chiave anti-renziana), potrebbe cambiare le carte in tavola in caso di tracollo eccessivo.
M5S
La mossa a sorpresa, del tutto inusuale per l’arco costituzionale italiano, di presentare la
lista dei Ministri lascia aperto l’interrogativo sui consensi che il movimento potrebbe accaparrarsi in queste
Elezioni 2018. Le debacle sui candidati non ha scalfito del tutto il cammino dei
5 stelle, anche se la questione potrebbe avere una ricaduta negativa durante gli ultimi giorni di campagna elettorale, che – considerando l’ipotesi migliore – si avviano verso un’ulteriore
vittoria mutilata.
Liberi e Uguali
Non è del tutto chiaro il cammino che la lista guidata da
Grasso intenda fare dopo il 4 marzo. Le eccessive aperture, senza specificare il gruppo, a fungere da
stampella per il post voto hanno leggermente indebolito
Liberi e Uguali ed inoltre i botta e risposta fra i senatori del
fu Ulivo non fanno di certo bene all’ambiente. Questo dato, non del tutto da sottovalutare, evidenzia quanto la portata di personaggi storici quali
D’Alema sia ancora ampia e, contemporaneamente, la presenza di un
piano di contrattacco, al fine di ricostruire un
Centro-sinistra “derenzizzato”, dopo le
Elezioni 2018.