3 Dicembre 2017 - 16:19

Figli di un fantasma: la recensione degli episodi 5 e 6 di Gomorra 3

Gomorra 3

A farla da padrone, negli episodi 5 e 6 della terza stagione di Gomorra, i rapporti padre-figlio che diventano movente per una scalata al potere che spacca in due la città

Il quinto episodio di Gomorra 3, diretto da Francesca Comencini, si apre con Enzo Sangueblù che, con il suo seguito assalta un camion pieno di trapani prodotti in Cina ma spacciati come italiani. I soldi di questo affare, uniti a quelli avuti da una rapina presso un istituto di credito, commissionata ai ragazzi di Forcella da Ciro, rappresentano la costruzione di un nuovo avamposto criminale che si muove nel ventre della città.

Gomorra 3, “Noi siamo figli di un fantasma”

Enzo, interpretato da Arturo Muselli, è indubbiamente un personaggio ambizioso, ma stretto tra due poteri forti: il padre morto, il cui corpo non è stato ancora ritrovato, e il boss Arenella, al quale la sua famiglia è legata da un patto scritto col sangue. Enzo cerca la sua indipendenza ed è per questo che si allea con Genny e Ciro che porteranno a compimento, al termine dei due episodi, la sua iniziazione criminale.

Gomorra 3, “Se lo fai per loro, io sono con te”

Nell’episodio precedente avevamo lasciato Genny che, zoppicante, guardava allo scenario titanico delle Vele di Scampia come a qualcosa di ormai irraggiungibile. Ma il Savastano ha fame, vuole vendetta. Vuole riprendersi Azzurra e suo figlio Pietro che sono tornati a casa del padre di lei quando questi ha scoperto che Genny lo ha tradito.

“Se lo fai per loro io sono con te”, dice Ciro a Genny. L’Immortale forse vede nel suo amico-nemico il riflesso di ciò che lui non potrà più avere: una famiglia ed una storia; è per questo che quando Enzo gli chiede “Chi sei?”, lui rimane in silenzio, un silenzio gravido di contenuti che da soli basterebbero a mettere in piedi uno spin-off sul personaggio interpretato da Marco D’Amore.

Gomorra 3, l’iniziazione criminale di Enzo è molto diversa da quella di Genny che ha tenuto banco nella prima stagione

Così Genny ricomincia la sua scalata al potere, acquisendo una serie di imprese in difficoltà nelle quali fa assumere persone scelte da lui. Quando però, uno degli operai si lamenta delle condizioni indigenti in cui versa il suo ambiente di lavoro, Genny capisce che è arrivato il momento di liberarsene.

Sarà Enzo ad occuparsene. I suoi tentennamenti iniziali fanno pensare al Genny timoroso della prima stagione, ma la sua freddezza non ha precedenti nella serie tratta dal romanzo di Roberto Saviano, e ci consegna perciò una delle (pochissime) scene che in questi due episodi fanno sussultare lo spettatore.

Gomorra 3, “Mammà un figlio ce l’aveva ed è morto. Ora non ne vuole più”

Genny ha ormai ben chiaro il suo piano: riunire le periferie per tentare un assalto al potere centrale dei Confederati: l’unica restia al progetto del giovane Savastano è Scianel (Cristina Donadio). D’altronde, quella che ha colpito Scianel nella seconda stagione è tutt’altro che una tragedia minimale, per parafrasare il sostrato teatrale da cui la sua interprete proviene: la bionda regna senza sudditi di Secondigliano ha infatti perso suo figlio Lelluccio ed ora non vuole certo mettersi a fare da balia ad un gruppo di mocciosi che giocano a fare i boss. Ma, grazie all’intervento mediatore di Patrizia, la vera tiratrice libera di questa stagione di Gomorra, Scianel si convince.

Lo sciame sismico è appena iniziato…

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