Fecondità, in Italia il tasso è sceso: il rapporto dell’Ocse
L'Italia maglia nera Ocse per i figli: secondo il rapporto Ocse il tasso di fecondità totale più basso si registra in Italia
I Paesi dell’Ocse, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, stanno attraversando un lento declino del tasso di fecondità, cioè del numero di figli nati per donna. Il tasso di fecondità “più basso si registra in Italia e Spagna (1,2 figli per donna) e in Corea (0,7 figli per donna) nel 2023”.Così nel Rapporto “Society at a Glance”.
La diminuzione, si precisa, “è andata di pari passo con l’aumento dell’età per il primo figlio: da 26,5 anni nel 2000 a 29,5 nel 2022″. Si rileva “un ampia tendenza” al calo di figli in tutti i Paesi Oce. Nel 2022, “il tasso più alto in Israele (2,9 figli per donna), Messico e Francia (1,8 figli per donna).
Tutti i Paesi dell’Ocse registrano un declino di lungo termine del tasso di fecondità totale. “C’è stata una battuta d’arresto temporanea, il calo durante gli anni 2000, ma l’indice ha registrato da allora una nuova tendenza al ribasso dopo la grande crisi finanziaria del 2007-2008″, si legge nel rapporto, secondo cui il tasso di fecondità totale è “diminuito ad appena 1,5 bambini per donna nel 2022, in media nei paesi Ocse, ben al di sotto del ‘livello di sostituzione’ di 2,1 bambini per donna”. Tra i Paesi Ocse nel 2022, “il tasso più alto è stato registrato in Israele con 2,9 figli per donna, seguito da Messico e Francia con 1,8 figli per donna”.
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