Fratelli Traore nei guai, falsa identità per entrare in Italia
Una brutta vicenda coinvolge i fratelli Traore, calciatori del Sassuolo e dell’Atalanta: Hamed e Amad accusati di false identità e immigrazione clandestina
La Procura di Parma ha accusato i fratelli Traore di falsa identità e immigrazione clandestina. Una brutta vicenda che riporta al caso Eriberto, con il calciatore del Chievo che se la cavò con sei mesi di squalifica. I due calciatori avrebbero preso una sorta di padre in prestito, si tratta del 56enne Bly Blaise Tehe, come riportato anche da La Gazzeta dello Sport.
L’Atalanta e il Sassuolo sono estranee ai fatti e i due calciatori non sono indagati, ma soltanto ascoltati per ricevere informazioni utili allo studio del caso. La vicenda nasce da un precedente del 2017 che portò all’arresto di Giovanni Damiano Drago, di Demoya Yves Gnoukouri e di Kone Abdouraman.
Drago dichiarò che Tehe avrebbe garantito l’accesso in Italia a cinque promesse del calcio e tra queste proprio i fratelli Traore. I giocatori a differenza dei club erano a conoscenza di tutto e ora rischiano una lunga squalifica per la prossima stagione di Serie A. La data di nascita registrata al loro arrivo in Italia corrisponde a quella fornita attualmente dai due club: classe 2000 il centrocampista del Sassuolo e classe 2002 l’attaccante della Dea.
Una storia molto delicata che merita i suoi studi, senza affrettarsi in conclusioni senza fondamento.
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