Gianluca Modanese, (Tra Parentesi): un disco a lieto fine
Sarà disponibile dal 7 aprile "(Tra Parentesi)", il nuovo album di Gianluca Modanese: lo abbiamo ascoltato in anteprima facendoci guidare dagli aneddoti dell'autore
Ha troppe cose da scordare Gianluca Modanese, e per questo le affida ad un disco, (“Tra Parentesi”): otto tracce, fuori venerdì 7 aprile 2023, che sono una sorta di terapia d’urto per superare la fine di un amore, per metabolizzare una mancanza, provare a ricucire la ferita di una perdita.
“Sono sempre stato un fan dei titoli particolari. E spesso sono indeciso tra due: con questo stratagemma ho potuto inserirli entrambi (ride, ndr.) Volevo poi suggerire l’idea che questo album è figlio di una fase specifica della mia vita non solo musicale, ma anche personale. Rappresenta, appunto, una parentesi nel mio percorso”.
Nel raccontare, la scrittura di Modanese (cantautore da 50.000 ascoltatori mensili su Spotify) trova un perfetto equilibrio tra immagini metaforiche – “Ho il tuo profumo sul cuore”, “Bevo un calice di vino, questa notte sa di te” – e scene di vita quotidiana, tra Netflix, i film al cinema e la musica di Gazzelle come modello primo a cui attingere per raccontare un progetto di vita in comune che finisce in frantumi.
L’immagine di lei, la donna che se n’è andata, la destinataria di tutto questo dolore in musica, ne esce scomposta, come un puzzle i cui pezzi sono rimessi insieme solo dalla capacità immaginifica dell’autore, che la rievoca attraverso le cose che le sono appartenute (un topos già utilizzato in “Marmellata #25″ da Cesare Cremonini, con cui Modanese condivide le radici emiliane), le tracce che ha lasciato sul suo cuore ed in casa: il giubbotto rosa, i jeans, il mascara sbavato sul cuscino sono tutti feticci di una felicità passata, ponte verso ricordi belli e dolorosi insieme.
“Gazzelle e Cremonini sono due artisti che mi piacciono moltissimo. Ho assistito al mio primo concerto a 5 anni, quando i miei genitori mi portarono a vedere i Lunapop. Poi, da cantautore, ho attraversato una fase superpop, e guardavo con un pò di diffidenza alla musica indie. Oggi, invece, devo dire che ascoltare artisti come Gazzelle o Tommaso Paradiso mi ha aiutato a rendere la mia scrittura più personale , che vive anche di riferimenti specifici alla vita quotidiana”.
Il ricordo è anche il tema dominante dell’ultima traccia dell’album, primo approdo della prolifica collaborazione tra Modanese e Steve Tarta (la cui sapienza produttiva ha scritto le pagine più promettenti del nuovo indie italiano): in “Pop corn (6 novembre)“, Modanese racconta la perdita del suo migliore amico, rovesciando la retorica del tempo “dottore di tutti i mali”: “Mi fa male come il primo giorno. Vienimi a trovare io ti aspetto dentro un sogno”.
“E’ esattamente quello che ho scoperto scrivendo questa canzone: che il tempo aiuta, ma non guarisce del tutto. “Pop Corn (6 Novembre)” ha una storia produttiva lunghissima. Ho provato a mettermi a scrivere subito dopo l’accaduto, per tirare fuori il mix di emozioni che avevo dentro ma non ci riuscivo. Ci sono tornato su dopo mesi ed è stato ugualmente doloroso: è stata l’unica canzone per la quale, una volta terminata la scrittura, ho pianto”.
Nota di colore: al culmine della nostra chiacchierata, Gianluca Modanese mi confida che la ragazza per la quale sono state scritte tutte le canzoni contenute in (“Tra Parentesi”) è tornata ad essere la sua fidanzata. Potere taumaturgico della musica!
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