14 Luglio 2017 - 19:53

Giffoni Experience 2017, Jasmine Trinca incontra i giurati

Jasmine Trinca

Jasmine Trinca è il primo grande ospite del Giffoni Experience 2017. L’acclamata attrice romana, scoperta da Nanni Moretti, ha incontrato i giurati in Sala Truffaut

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Il Giffoni Experience 2017, giunto alla sua 47esima edizione, si è aperto con Jasmine Trinca, l’attrice romana stella della cinema italiano, primo grande ospite della manifestazione.

Jasmine Trinca, nata a Roma nel 1981, ha debuttato al cinema dopo essere stata scoperta da Nanni Moretti per il ruolo di Irene ne La Stanza Del Figlio (2001). L’interpretazione della neo-diciannovenne, scelta tra più di 2500 candidate, le ha procurato numerosi premi come miglior talento emergente. Ha ricevuto il Nastro D’Argento per la miglior attrice ne La Meglio Gioventù (2003) di Marco Tullio Giordano. Inoltre ha recitato in Romanzo Criminale (2005) di Michele Placido e Manuale D’Amore (2005) di Giovanni Veronesi. Ha collaborato nuovamente con Nanni Moretti ne Il Caimano (2006),  in cui ricopre il ruolo di una regista che vuole realizzare un film su Silvio Berlusconi.

E’ stata protagonista anche di diverse pellicole francesi, come Ultimatum e Lovers (Un Autre Vie). Nel 2015 è membro di un cast di levatura internazionale in Gunman, affiancando Sean Penn e Javier Bardem. Nello stesso anno è la co-protagonista, assieme a Riccardo Scamarcio, nel film di Segio Castellitto Nessuno Si Salva Da Solo.

L’ultimo grande successo

Con Fortunata, uscito nelle sale lo scorso 20 maggio, continua il sodalizio con Castellitto. Nel lungometraggio Jasmine Trinca interpreta Fortunata, una parrucchiera, reduce da matrimonio fallito, e che lotta quotidianamente per crescere la figlia da sola, ruolo grazie al quale ha vinto il premio per la migliore interpretazione nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2017.

L’attrice è arrivata oggi pomeriggio a Giffoni Valle Piana, dove ha sfilato sul blue carpet tra centinaia di giovani ammiratori. In seguito, si è recata presso la Sala Truffaut dove, alle ore 17.30, ha incontrato i giurati che le hanno posto delle domande. Durante l’incontro l’attrice ha parlato dell’origine casuale della sua carriera e del passaggio alla maturità cinematografica. “Quando ero giovane non credevo di voler diventare un’attrice. Cosa conservo di quei miei 19 anni? Un qualcosa di selvaggio ancora c’è, ma ho perso quella patina naif degli inizi perchè sono cresciuta”.

Numerose le domande dai parte giurati circa i diversi personaggi da lei interpretati e sul processo di immedesimazione. “Entro nei personaggi senza averne piena conoscenza, poi, poco a poco, si incarnano dentro di me e fanno fatica ad uscire. Ad esempio il personaggio di Irene/Miele non credo di averlo mai lasciato completamente, ma al momento sono molto legata anche a Fortunata”.

Il film sul caso di Stefano Cucchi

Grande attenzione anche al film in arrivo sul caso di Stefano Cucchi, in cui Jasmine rivestirà i panni di sua sorella, Ilaria Cucchi. A riguardo ha dichiarato: “Il film parlerà dell’arresto e degli ultimi giorni in carcere di Stefano. Sua sorella Ilaria, figura molto discussa dalle cronache, è una persona che porta sulle spalle la sofferenza per la scomparsa del fratello e che ha portato avanti una battaglia, non solo personale, ma pubblica. Sullo schermo voglio dare voce alla sua lotta e rappresentarla con la giusta umanità”. Ha poi chiarito che il cinema non può permettersi di dimostrare nulla, ma è un canale attraverso il quale portare un messaggio chiaro e diretto attraverso le immagini. “Ho un senso di profonda appartenenza al cinema di stampo sociale“, ha detto infatti.

Una cascata di elogi da parte dei Giffoners, che si sono sinceramente complimentati per sempre talentuose prestazioni dell’attrice che, invece, ha dato prova di grande umiltà. “Non tengo molto ai premi, mi figlia Elsa – anche lei ospite in sala – ci gioca spesso. Il periodo di Cannes per me è stato come vivere in una bolla ed ora penso di non poter fare un altro film, perché non ne sarei in grado“.

Inoltre ha ribadito l’importanza di dare spazio a ruoli femminili che fuoriescano dai soliti stereotipi propinati dalla società, a favore di quelli “che permettono agli spettatori di legittimarsi delle proprie imperfezioni, della propria umanità”, riportado come esempio il più recente film Fortunata.

Che funzione ha il cinema per Jasmine Trinca? “Il cinema è questione di sguardo: c’è un livello più profondo, al di là dell’intrattenimento“.

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