2 Novembre 2017 - 14:33

Gifted – Il dono del talento: la recensione di Zon.it

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Uscito nelle sale il 7 Aprile 2017 e in Italia in questi giorni, Gifted è un film commovente e sensibile. Un Chris Evans fuori dai panni del supereroe ma, nonostante tutto, ancora straordinario

Sotto la regia di Marc Webb, Gifted è un film che ci pone di fronte ad un dilemma esistenziale. Essere famosi o essere amati, un dualismo eternamente in conflitto, attraverso l’empatia di Chris Evans e l’innocenza di una bellissima bambina.

Il dono del talento

Mary Adler è una orfana dalle spiccate doti matematiche. Un talento che non può passare inosservato, a zio suo (Frank) in primis, e alla sua scuola in secundis. A complicare le cose, si ci mette anche la nonna Evelyn (una straordinaria Linsday Duncan) che per lei desidera il meglio. O almeno così crede.

Qual è il destino di una bambina speciale? Vivere come tutti gli altri, o investire sul proprio talento? Il prezzo è altissimo in ogni caso. Ed entrambe le strade hanno il diritto di essere percorse. Ma l’una esclude l’altra. Ciò accompagna lo spettatore in un continuo combattimento tra i suoi pensieri ed i personaggi della trama.

Non è Captain America, ma è sempre super

L’attesa più alta era sicuramente quella riguardo la prestazione di Chris Evans. Interpreta Frank, lo zio della piccola Mary. La educa, la fa divertire, la fa cresce con amore e amicizia, ciò di cui ogni bambina ha bisogno. Non ha superpoteri stavolta Chris, senza la maschera di Captain America. Si conferma, però, comunque super.

Un personaggio tormentato, indeciso, e soprattutto in continua lotta contro la propria impotenza. Uno zio onesto anche se testardo, severo anche se passionale. Gradevole l’Easter Egg sull’eroe Marvel, dove Chris dice di non avere supereroi, di non essere straordinario, ma di volere solo la felicità della nipote Mary. Un amore ed una interpretazione che di sicuro possiamo definire come super.

Il dono del sacrificio

La pellicola è delicata al punto giusto. Drammatica ma con ottimi spezzoni con ironia e divertimento. Il numero dei sorrisi durante la pellicola si conta sulle mani, ma il film scatena un tripudio di sensazioni e di dibattiti sull’etica e su scelte di vita.

Una fotografia degna, con una bellissima scena in cui Mary salta sulle spalle dello zio Frank, instaurando un discorso sulla religione. “Se tu hai un pensiero, difendilo, e non farlo cancellare da nessuno, neppure da me”. Con un fantastico tramonto alle spalle.

Un film consigliato per chi ha bisogno di emozionarsi un po’ ma senza esagerare. Drammatico ma non troppo, triste ma con delle soluzioni. Proposte da un certosino Webb, e da uno straordinario potere (ma recitativo) di Chris Evans.

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