La ricetta di Giovanni Tria per il rilancio dell’economia italiana
Il Ministro dell’Economia Giovanni Tria individua in meno tasse e più investimenti le parole chiave per rilanciare il sistema Italia in Europa
Quest’oggi il Ministro dell’Economia Giovanni Tria è intervenuto ad un convegno dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana), nel corso del quale ha ribadito la necessità di riforme strutturali ma con un occhio sempre vigile alla riduzione del debito pubblico.
Meno tasse e burocrazia
Il primo punto dell’ideale ricetta di Giovanni Tria, riguarda la graduale revisione del sistema di tassazione, in particolare per ciò che riguarda le imposte dirette. L’obiettivo è che imprese e famiglie vengano alleggerite dall’eccessiva pressione fiscale.
In materia di investimenti ed imprese la parola d’ordine è invece semplificazione: spogliare il sistema Italia di quella pesante patina di burocrazia che ne ha frenato gli investimenti, oltre che le importazioni, è un caposaldo dell’azione esecutiva del Governo giallo-verde. Della crescita occupazionale auspicata dovranno beneficiare, soprattutto, nelle parole di Tria, le generazioni più giovani.
L’imperativo è restare in Europa per evitare una “guerra commerciale globale”
Quanto alla politica esterna gli occhi di Tria sono puntati sull’Unione Europea e sugli Stati Uniti. Nel primo caso il Ministro spinge sulla necessità di tenere ben salda la moneta unica, “anche se l’Unione non ha ancora capito come fare”, d’altro canto ciò che preoccupa maggiormente il Ministro è che l’inasprimento dei dazi imposti oltreoceano da Donald Trump possa scatenare una guerra commerciale globale che mini la stabilità economica anche dei Paesi UE.
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